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Omar Bassi, 23enne di Bollate, è morto a causa di di un’emorragia cerebrale. Lo scorso 20 luglio aveva partecipato alla festa di compleanno del cugino, in una discoteca di Origgio, in provincia di Varese.
Picchiato dai buttafuori della discoteca: morto ragazzo di 23 anni
Durante la serata, due ragazzi del tavolo accanto hanno iniziato a litigare. Poco dopo, sono intervenuti degli uomini della sicurezza che, stando a quanto riferito, avrebbero aggredito i presenti, colpendo anche il fratello minore di Omar. Il 23enne ha quindi preso le sue difese, sferrando un pugno a uno di loro. Gli uomini hanno reagito brutalmente, aggredendolo con violenza, mentre altri controllavano gli invitati.
Le dimissioni dall’ospedale
La cugina di Omar ha descritto la scena come “terribile” durante un’intervista rilasciata al quotidiano La Prealpina. “Erano cinque contro uno, lo hanno massacrato mentre altri tenevano lontani tutti noi” ha aggiunto. A seguito dell’incidente, i genitori del giovane lo hanno accompagnato all’ospedale Sacco di Milano, ma dopo due ore di attesa sono tornati a casa. Secondo il racconto della cugina, successivamente si è recato in un altro ospedale milanese, dove è stato dimesso con una diagnosi di contusioni multiple al viso, ferite alla mucosa orale e trauma cranico. Gli sarebbero stati prescritti tre giorni di prognosi e paracetamolo.
La morte per emorragia cerebrale
Il 5 agosto, mentre si trovava in Calabria, il 23enne ha accusato un malore improvviso mentre faceva la doccia. I genitori, trovandolo a terra, hanno allertato il 118. Trasportato all’ospedale Riuniti, una TAC ha evidenziato la morte cerebrale. La famiglia ha denunciato l’accaduto ai carabinieri, parlando sia dell’aggressione subita in discoteca che della presunta negligenza dei medici del secondo ospedale, da cui era stato dimesso con codice verde. “Se non fosse stato aggredito e se i medici avessero riconosciuto la gravità dei traumi, Omar sarebbe ancora con noi“, ha commentato la cugina. Sul corpo del giovane verrà eseguita l’autopsia. Gli atti sono stati inviati alla Procura di Busto Arsizio per le indagini.