Stiamo valutando la possibilità di proibire le manifestazioni”, afferma Matteo Piantedosi, Ministro dell’Interno. Il quadro riguarda i cortei previsti per il 7 ottobre. “Non permetteremo che vengano celebrati massacri. Le manifestazioni di questa sorta possono rappresentare una minaccia per la sicurezza”.
Secondo Piantedosi, non si cercherà di limitare la libera espressione, inclusa quella critica, nei confronti di qualsiasi governo, sia esso israeliano, palestinese o italiano. “Nondimeno, non potremo tollerare qualsiasi forma di celebrazione di atrocità. Attualmente stiamo esaminando la questione e, in base ai risultati, prenderemo alcune decisioni”.
Queste osservazioni sono state rilasciate in risposta a interrogativi circa la possibilità di bloccare manifestazioni in favore della Palestina in occasione dell’anniversario dell’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. “Riteniamo che tali manifestazioni possano creare difficoltà per l’ordine pubblico”, aveva affermato Piantedosi.
In occasione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica in Prefettura ad Avellino, il Ministro dell’Interno ha poi proseguito parlando dell’ipotetica rimozione dei poliziotti di servizio a Palazzo Chigi dal piano della sede della presidente del Consiglio. “È una misura che ho aiutato a decidere, in completa tranquillità”, ha affermato, rassicurando che non esiste alcun problema di fiducia nei confronti della polizia. I funzionari di polizia continueranno ad essere responsabili della sicurezza del Palazzo Chigi e del presidente del Consiglio, sebbene il loro ruolo potrebbe essere rivisto per utilizzare meglio le risorse in attività operative più efficaci.
Matteo Piantedosi ha negato le voci sulla sua possibile nomina come presidente della Campania, idee promosse e supportate da Fulvio Martusciello, coordinatore regionale di Forza Italia. Piantedosi ha affermato che il centrodestra ha altre personalità potenzialmente eleggibili, sottolineando l’importanza del lavoro di squadra.
Piantedosi ha inoltre parlato della questione dell’immigrazione, anticipando l’apertura imminente di un centro di accoglienza in Albania. Non ha fornito date specifiche, ma ha rassicurato che l’apertura è imminente e che l’inizio dell’insediamento dei primi immigrati avverrà in poche settimane o giorni.
Riguardo ai rimpatri e alle procedure di espulsione rapide, Piantedosi ha sottolineato che queste sono iniziative legislative che l’Italia ha implementato in anticipo rispetto a una regolamentazione europea che sarà obbligatoria per tutti dal 2026.
Secondo Piantedosi, l’obiettivo principale è garantire a tutti l’accesso ai processi di protezione internazionale, ma con decisioni rapide che possono portare all’espulsione in tempi ragionevoli se la protezione viene negata.
Ha poi fatto sapere che stanno sperimentando queste procedure nel centro di Porto Empedocle e che presto riprenderanno anche nel centro della provincia di Ragusa e successivamente in quello in Albania. Quest’ultimo, anche se si trova in Albania, sarà considerato territorio italiano grazie all’accordo firmato con l’Albania.
Piantedosi ha sottolineato che le questioni di sicurezza relative al G7 Cultura a Napoli e Pompei sono le stesse che abbiamo gestito per il G7 Interni a Mirabella Eclano. Ha anche riaffermato che gli eventi che hanno portato alle dimissioni del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, “non hanno mai influenzato la cornice della sicurezza” degli eventi.