Roma, 27 nov. (Adnkronos) – "Parlare di Mediterraneo globale vuol dire anche lavorare per costruire uno spazio geopolitico che deve essere sempre più sicuro e stabile in un'ottica di cooperazione paritaria, non predatoria, non caritatevole. E' questo il messaggio che il nostro governo ha voluto imprimere particolarmente nel rapporto con le nazioni africane, dove la nostra sfida è soprattutto quella di consentire alle nazioni africane di utilizzare al meglio le numerose risorse delle quali dispongono, vivere di ciò che hanno con governi stabili, con società prospere e garantire così anche un diritto che finora non è stato garantito, che è il diritto a non dover emigrare" e "a poter trovare nella propria comunità, nella propria casa, senza recidere i propri legami, la possibilità di un futuro migliore fatto di dignità, fatto di crescita, fatto di lavoro, fatto di opportunità, perché la vera solidarietà e il vero rispetto sono questo ed è quello a cui il governo italiano lavora fin dal suo insediamento". Così la premier Giorgia Meloni, intervenendo alla X edizione dei ‘Rome Med Dialogues’.
"Questa è la filosofia di fondo del Piano Mattei per l'Africa, un piano condiviso con i paesi nei quali opera, un piano concreto che è già partito in nove nazioni del continente africano, ma ovviamente il nostro obiettivo è quello di coinvolgerne molte di più. È un piano strategico di interesse nazionale" ma "quello che noi stiamo cercando di fare è europeizzarlo, internazionalizzarlo sempre di più e quindi creare sempre maggiori sinergie tra strumenti diversi che operano con lo stesso obiettivo". Meloni si sofferma poi sull'"apprezzabile" decisione, "nata anche su forte impulso" dell'Italia, "della Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen di introdurre nella nuova Commissione un portafoglio dedicato al Mediterraneo".
"L'Italia guarda a questa iniziativa con grandissima attenzione ed è pronta ovviamente a fornire tutta la collaborazione che è necessaria – prosegue -, ma questa scelta dimostra un cambio di postura, un cambio di attenzione verso il fianco sud che l'Europa ha assunto negli ultimi anni e io credo soprattutto grazie all'impulso italiano". Un cambiamento di postura che, per Meloni, "è visibile particolarmente anche nel governo dei flussi migratori" che denota "un impegno sempre più marcato da una parte per creare sviluppo nei paesi africani e dall'altra per combattere le reti di trafficanti di esseri umani con un approccio che è obiettivamente molto diverso da quello che abbiamo visto nel passato e che ci fa ben sperare per il futuro. Chiaramente è un percorso che ora va consolidato per contrastare con sempre maggiore incisività l'immigrazione illegale di massa, rendere parallelamente sempre più efficaci i canali di migrazione legali".