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Peste suina in Italia, aumenta la preoccupazione: "Con 24 focolai situazione complessa ma non drammatica"

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Il commissario straordinario alla peste suina africana, Giovanni Filippini, parla dell'epidemia negli allevamenti italiani

La peste suina africana, una malattia virale infettiva che colpisce sia i suini domestici che quelli selvatici, sta colpendo gli allevamenti di diverse Regioni in Italia. In Lombardia 18 focolai, in Piemonte 5 e uno in Emilia Romagna: la situazione è sempre più complessa, ma il commissario straordinario alla peste suina africana, Giovanni Filippini, cerca di tranquillizzare la popolazione.

Peste suina in Italia

Al momento in Italia ci sono 24 focolai in atto negli allevamenti domestici di suini. A rivelare la notizia è stato il commissario straordinario per la peste suina africana, Giovanni Filippini, intervistato dall’Adnkronos.

Il commissario, che si è insediato a metà agosto e che in questi giorni ha emesso un’ordinanza, sottolinea che sta cercando di “riprendere le fila di questa emergenza che ha necessità sia di rivedere la strategia alla luce di quanto sta accadendo e anche di rivedere l’organizzazione che ruota intorno alla strategia”.

Tuttavia, come riportato dall’ANSA, Filippini ribadisce che:

“Bisogna essere prudenti. La situazione è complessa ma definirla drammatica è esagerato. È una situazione legata a un’ondata epidemica”.

Peste suina: al momento stop ad altre ordinanze

Dopo il provvedimento di tre giorni fa Filippini assicura Associazioni e allevatori che al momento non saranno emanate ulteriori ordinanze.

“Stiamo valutando i risultati notte e giorno. Dopo di che sulla base di quello che sarà, siamo pronti a valutare la situazione e prendere anche ulteriori provvedimenti. È una situazione dinamica”.

La preoccupazione degli allevatori coinvolti dall’infezione

“Certo, c’è preoccupazione è ovvio, che c’è anche un sacrificio enorme da parte degli allevatori coinvolti nei territori dall’infezione, ne siamo consapevoli. Ma noi abbiamo come obiettivi, primo di riportare il prima possibile la situazione alla normalità, tra virgolette, perché comunque rimarranno le zone di restrizione, quindi dei vincoli che speriamo siano meno stringenti di quelli attuali; e il secondo obiettivo di non far uscire il virus dalle zone di restrizione verso le zone che in questo momento sono indenni”.

Confagricoltura, l’organizzazione che rappresenta gli agricoltori italiani, è sempre più preoccupata. A tal proposito, il presidente nazionale dei suinicoltori dell’associazione di categoria, Rudy Milani, ai microfoni di Radio 24 ha sostenuto che si è sull’orlo di un disastro e sul limite di un baratro.