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Il giovane è rimasto in bilico dalle 14 di mercoledì 28 febbraio, senza mangiare né bere.
Solo dopo molte ore di negoziazioni, è stato convinto a scendere.
Pescara, uomo minaccia di buttarsi dal balcone
Il 23enne era salito sul parapetto del suo appartamento, sito al quinto piano di un palazzo nel centro di Pescara, minacciando di suicidarsi. Immediato l’arrivo dei soccorsi e delle forze dell’ordine, che con grande professionalità e pazienza sono riuscite e mettere in salvo il ragazzo. Determinante l’intervento della squadra di negoziatori della Polizia di stato, sul posto anche la Squadra Volante, Squadra Mobile, una seconda unità di negoziatori proveniente da Roma, oltre al personale sanitario e diversi mezzi dei Vigili del Fuoco.
Non è ancora chiaro tuttavia cosa lo abbia spinto a tentare un gesto tanto estremo.
L’intervento dei soccorsi
Il timore che il 23enne potesse buttarsi da cinque piani di altezza aveva indotto le forze dell’ordine a prendere tutte le misure di sicurezza necessarie. Il tratto di strada interessato era stato chiuso al traffico, creando non pochi disagi agli altri residenti. Sul posto era stato portato anche un gonfiabile, posizionato sotto al terrazzo, e un’autoscala pronta ad intervenire per evitare il peggio.
Il lieto fine
Il quotidiano abruzzese Il Centro ha raccontato che dopo 44 ore di trattative il ragazzo avrebbe deciso di aprire la porta alla negoziatrice e agli agenti di polizia, affermando: “Basta, sono stanco“. In seguito è stato accompagnato fuori dal condominio, tra via Latina e via Rieti, insieme al pitbull che era rimasto con lui per tutto il tempo. Il giovane è stato quindi affidato alle cure del 118. Secondo le ricostruzioni sarebbe rimasto in piedi su una ringhiera di circa 20cm per tre giorni e due notti senza viveri e sotto la pioggia.
Un mediatore aveva iniziato a parlare con l’uomo dalla finestra di un’area condominiale non distante.