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Caos pensioni, 3 mesi in più dal 2027? Lo scontro politico sui requisiti e la smentita dell'Inps

pensione 3 mesi in più

La denuncia della Cgil ha scatenato il caos, con l'INPS che è corso subito ai ripari.

Nella giornata di ieri sono circolare diverse voci circa un aumento dei requisiti per accedere alla pensione a partire dal 2027. In pratica per ottenere la pensione di vecchiaia bisognerebbe aver compiuto 67 anni e tre mesi, mentre per quella anticipata servirebbero 43 anni e un mese di contributi, senza considerare l’età. In serata è arrivata pronta la smentita da parte dell’Inps.

Caos pensioni, 3 mesi in più dal 2027? La smentita dell’INPS

Nella giornata di ieri, 9 gennaio 2025, una nota della Cgil ha scatenato il panico. Il sindacato ha infatti fatto sapere che dal 2027 “serviranno tre mesi in più per accedere alla pensione, altri due dal 2029″. In poche parole ci vorrebbero 67 anni e tre mesi di età (e 20 anni di contributi) per andare in pensione di vecchiaia nel 2027, 67 anni e cinque mesi a partire invece dal 2029. Per la pensione anticipata invece servirebbero 43 anni e un mese, a prescindere dall’età anagrafica, dal 2027, e 43 anni e tre mesi dal 2029. Queste modifiche sarebbero frutto della aumento dell’aspettativa di vita. In serata è però arrivata prontamente la risposta dell’Inps, che ha smentito l’aumento dei requisiti. Ecco le parole di Gabriele Fava: “L’Inps smentisce l’applicazione di nuovi requisiti pensionistici. L’istituto garantisce che le certificazioni saranno redatte in base alle tabelle attualmente pubblicate.”

Caos pensioni: scontro politico sui requisiti

Nonostante la smentita da parte dell’Inps, la possibilità di un aumento ha scatenato uno scontro politico. Il capogruppo del Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto, parla di “truffa organizzata”, mentre chiede chiarimenti Franco Mari, il capogruppo di Avs nella commissione Lavoro nella Camera: “Il governo spieghi immediatamente come sia potuta accadere una cosa così grave“. La risposta è arrivata, ecco le parole di Claudio Durigon, senatore della Lega e sottosegretario al lavoro: “l’aumento dei requisiti per andare in pensione fatto trapelare in maniera impropria e avventata dall’Inps non ci sarà. Nel momento in cui si registrasse un aumento effettivo dell’aspettativa di vita, come Lega faremo di tutto per scongiurare questa ipotesi.