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Il dossier sulle pensioni per il 2025 presenta poche variazioni rispetto all’anno precedente.
I requisiti per accedere alla pensione di vecchiaia rimangono invariati: 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi, con un assegno pensionistico minimo che deve superare i 538,69 euro.
Le modifiche inserite nella nuova legge di bilancio sono limitate e non alterano i principali strumenti per il pensionamento anticipato, come Quota 103, l’Ape sociale e Opzione Donna, che sono stati confermati con le stesse regole.
Novità principali
Tra i cambiamenti spicca la possibilità, per chi è nel sistema contributivo, di andare in pensione a 64 anni combinando la previdenza obbligatoria con quella complementare. Inoltre, viene rafforzato il “Bonus Maroni”, che prevede una decontribuzione del 10% per chi sceglie di continuare a lavorare nonostante abbia raggiunto i requisiti per il pensionamento anticipato.
Pensionamento anticipato
Quota 103 consente l’uscita dal lavoro con 62 anni di età e 41 anni di contributi. Chi raggiungerà i requisiti nel 2025 potrà accedere alla pensione solo nell’anno successivo, a causa delle cosiddette “finestre mobili” (7 mesi per i privati, 9 per i pubblici). Anche l’Ape sociale rimane disponibile per i lavoratori con almeno 63 anni di età e condizioni specifiche: disoccupati con 30 anni di contributi, caregiver, disabili o invalidi civili con almeno il 74%, e chi svolge mansioni gravose con 36 anni di versamenti.
Opzione Donna
Le donne possono ancora accedere al pensionamento anticipato con 35 anni di contributi e 57 anni d’età (58 per le autonome). I criteri restano limitati a specifiche categorie, come lavoratrici licenziate, caregiver o con disabilità grave. Il requisito anagrafico è fissato a 61 anni, ma scende di un anno per ogni figlio, fino a un massimo di due anni.
Rivalutazione pensioni
Previsti aumenti delle pensioni minime, che saliranno a 617 euro, insieme a una rivalutazione basata sull’inflazione, con incrementi variabili a seconda degli importi.