Roma, 11 gen. (Adnkronos) – A due anni dalla scomparsa di David Sassoli, il Pd e il gruppo dei Socialisti e Democratici ricorda l'ex-presidente del Parlamento Ue in una due giorni a Roma presentata stamattina al Nazareno dalla segretaria dem Elly Schlein, la capogruppo S&D Iratxe García Pérez e il capodelegazione a Strasburgo, Brando Benifei. Oggi ci sarà un incontro tra la segreteria Pd e l'ufficio di presidenza dei Socialisti e Democratici e poi la commemorazione domani mattina in Campidoglio dalle 9 alle 13 a cui partecipano 18 delegazione di Paesi Ue. "Una grande risposta, una dimostrazione dell’affetto per l’eredità che ci lascia Sassoli", ha detto Schlein. .
'L'eredità di David Sassoli. Un viaggio verso la nuova Europa', il titolo dell'iniziativa che si aprirà con i saluti del sindaco di Roma, Roberto Gualteri. A seguire diversi interventi a partire da quello di Romano Prodi nella sessione di apertura e poi Garcia Perez, Benifei, Pina Picierno, Elisabetta Gualmini tra gli altri. Poi due tavole rotonde dedicate a temi legati all'attività di Sassoli: una sul 'Ruolo del giornalismo per combattere la disinformazione' con Fabio Fazio, Giuseppe Giulietti di Articolo 21 e Riccardo Gutierrez, segretario generale della Federazione europea dei Giornalisti. L'altra su 'Costruire una società giusta che riduca le disuguaglianze' a cui parteciperanno Cecilia Strada e Marco Impagliazzo, presidente di Sant'Egidio. Le conclusioni saranno affidate a Schlein.
"Noi continuiamo le battaglie di Sassoli", ha detto la segretaria dem, anche in vista della sfida di giugno della europee. Una sfida su cui, sottolinea la spagnola Garcia Perez, si staglia "la scura minaccia dell'estrema destra che attacca i valori che Sassoli, da grande progressista ed europeista, ha sempre difeso e che sono quelli fondanti dell'Europa. Valori che rischiano di essere messi in pericolo, un regresso che i Socialisti e Democratici non permetteranno e per cui ci batteremo in vista delle europee".
Per Schlein "non si può retrocedere" dalla difesa dei diritti in Ue, diritti "per i quali Sassoli si è battuto. La sua continua a essere eredità viva, per le battaglie che fatto per una Europa sempre più unita e in grado di dare risposte ai bisogni di prossimità delle persone. Le sue parole suonano ancora più attuali oggi che l'Europa si trova nella contingenza di due guerre, una nel suo cuore e una in Medio Oriente".
"Noi – evidenzia Garcia Perez – ci batteremo perchè S&D sia la forza maggioritaria nel Parlamento europeo. Temiamo un'alleanza tra Ppe e estrema destra? C'è già, l'abbiamo vista in tante votazione a Strasburgo. Per questo dobbiamo essere la forza maggioritaria e non perchè temiamo di perdere potere ma per le conseguenze politiche che ci sarebbero". E in questo quadro Mario Draghi potrebbe essere una personalità per la guida dell'Ue dopo il voto? "Noi sosteniamo i candidati socialisti e democratici", risponde la capogruppo S&D.
Anche Benifei evidenzia le ambiguità del Ppe " il partito di Antonio Tajani vive una situazione di contraddizione e lo vedremo anche nel dibattito che faremo a Strasburgo su Acca Larenzia. Il Ppe deve decidere se tornare a guardare all’integrazione europea o appiattirsi sull'estrema destra". Quanto a Giorgia Meloni, osserva il capodelegazione dem in Ue, nella trattativa sul Patto di Stabilità si è manifestata tutta la sua incapacità "di difendere gli interessi nazionali" firmando un accordo non vantaggioso.