Roma, 8 apr. (Adnkronos) – "Segnalo che ai candidati del Pd è richiesta da sempre la presentazione del casellario giudiziario e che il codice etico del Pd esiste dal 2008. E lo segnalo perché la questione non sono le 'cartuscelle' da presentare, altrimenti saremmo immuni da malcostume e infiltrazioni: le cartuscelle si sa, ci sono sempre piaciute assai. La questione è invece organizzativa e politica". Lo scrive Pina Picierno del Pd sui social.
"Perché politica? Perché la riduzione di momenti di confronto, la sovrapposizione tra iniziativa politica e iniziativa elettorale ha accelerato un processo di degenerazione che rischia di trasformare un partito con una struttura in una macchina di clientele. Ma attenzione ad ascrivere questa questione ad un dato locale: dove è assente un forte elettorato di opinione il rischio di un elettorato condizionabile è altissimo e può accadere ovunque. Per questo il tema della legalità e della trasparenza si salda con politiche di sviluppo orientate alla riduzione dei divari (lo ha capito prima di tutti Don Ciotti, sempre sia lodato, con la sua antimafia sociale); dalla dotazione di connessioni per limitare le marginalità, alla promozione di una libera iniziativa economica e di impresa non parassitaria, di una politica fiscale più equa a sostegno della produzione e del lavoro, al rafforzamento dei servizi pubblici essenziali a partire dalla scuola e dalla sanità, al contrasto alla desertificazione industriale, formativa e demografica, miscela che sta condannando il Mezzogiorno".
"Perché organizzativa? Perché la buona politica non accade per decreto. È lotta quotidiana, spesso tremendamente faticosa. E per farla serve un partito plurale, organizzato e vigile. Dunque tutto serve, tranne che usare la questione morale come una clava per dire 'ok, ora comando io'. Tutto serve tranne che usare questo casino per rinchiudersi nella torre d’avorio della propria superiorità morale per poi decidere in solitudine".
(segue)
"Nel corso degli anni sono stati evocati lanciafiamme e rivoluzioni ma poi -prosegue Picierno- sul territorio siamo sempre rimasti in pochi armati di coraggio, sì, e di una fionda speciale che é stata la solidarietà che abbiamo costruito nella buona battaglia, tra persone e tra correnti diverse, che no, non sono sempre una bestemmia".
"Ora: non le fate difendere a me, che sono sempre stata una parecchio indisciplinata che ha sempre deciso con la sua testa, ma questo attribuire sempre l’origine di ogni male alle correnti, mi pare un po’ uno scaribarile noioso. E che ha annoiato. Si dimette il segretario? Le correnti. Il Pd va male? Sempre loro, le correnti. Ci sono infiltrazioni mafiose? Certo: le correnti. Cosa accomuna tutti i protagonisti della lotta senza quartiere alle correnti? Che queste nobili motivazioni vengono sempre utilizzate per fondarne una nuova, di corrente. Stavolta pura e immune da tutti i difetti che hanno quelle degli altri, naturalmente. Torniamo seri, per pietà".
"Se vogliamo vincere la battaglia contro il malaffare serve un collettivo, servono tutte e tutti: correnti, spifferi, singoli e gruppi. Serve una cosa che assomiglia al Pd delle origini che é germogliato dalle tradizioni più alte e più nobili della storia politica del Paese. Tradizioni, perché di questo plurale abbiamo bisogno e ha bisogno il Pd. Tutto il resto, autocertificazioni, carte e cartuscelle, servono solo a lavarsi la coscienza, ma non a cambiare le cose".