Roma, 16 gen. (Adnkronos) – "Quello di cui sono certo è che voglio, in qualunque ruolo, in qualunque forma, continuare a seguire la passione della mia vita, che è la politica. E penso che questo si possa fare anche non necessariamente in sedi istituzionali. A un'età non ancora diciamo senile, ma neanche giovanile, posso dire che ho degli errori da rimproverarmi, ma niente di cui vergognarmi. E questo non so se lo possono dire tutti". Lo dice l'esponente Pd ed ex ministro del Lavoro, Andrea Orlando, in una intervista al Secolo XIX.
"Poi c’è un altro aspetto. Penso che siamo in una fase particolare della vita democratica, a livello nazionale ma anche a livello globale. Una fase che, per chi ha sempre visto l'impegno come una dimensione importante della propria vita, esige un qualcosa in più. Anche la campagna elettorale per le regionali mi ha confermato che l'errore che la politica ha fatto è stato quello di pensare che la gente si possa appassionare sulla base di progetti di governo esclusivamente legati alla dimensione pragmatica. In verità, le persone si mobilitano se c'è anche una dimensione di carattere valoriale, ideale".
"Le persone vogliono anche sperare, vogliono anche pensare che le cose possano cambiare profondamente. In questo senso io sono convinto che noi – sottolinea l'ex ministro dem – come sinistra, dovremmo anche essere un po’ più orgogliosi delle nostre radici, della nostra tradizione, del nostro portato storico, come giustamente lo sono quelli di destra, come giustamente lo sono quelli che vengono dal mondo cattolico. Penso che la sinistra si sia un po’ illusa che nella dimensione del governo fosse in grado anche di suscitare passione e mobilitazione. Ha pensato di risolverla esclusivamente nella dimensione del governo. Ma invece la società non la si cambia solo dal governo. Cioè: anche se tu governi tutti i comuni, tutte le regioni e anche il governo centrale – conclude Orlando – la società la si cambia soltanto se tu sei in grado di mobilitare le persone verso obiettivi comuni, e se sei in grado di farle partecipare al cambiamento".