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**Pd: Orfini, 'destra allergica a rispetto leggi, senza senso rinunciare ora a coalizione'**

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Roma, 2 feb. (Adnkronos) - "Ridicoli" e al tempo stesso "inquietanti". Per Matteo Orfini del Pd lo scontro da parte del governo contro la magistratura, dal caso Almasri ai centri migranti in Albania, è la fotografia di una destra "allergica e insofferente al rispetto ...

Roma, 2 feb. (Adnkronos) – "Ridicoli" e al tempo stesso "inquietanti". Per Matteo Orfini del Pd lo scontro da parte del governo contro la magistratura, dal caso Almasri ai centri migranti in Albania, è la fotografia di una destra "allergica e insofferente al rispetto delle leggi" che non sono mai "un ostacolo in una democrazia". Un tema su cui le opposizioni stanno facendo fronte comune. Ma è solo l'ultimo in ordine di tempo, sottolinea Orfini. "L'elenco delle battaglie unitarie in Parlamento in questi anni, con i 5 Stelle e le altre forze di opposizione, è lungo. Questo è l'approccio e dobbiamo andare avanti così. Rinunciare a due anni e mezzo dal voto all'idea di avere una coalizione, non ha molto senso. Io sono sempre stato tra i più critici nel rapporto con i 5 Stelle, ma hanno scelto il campo progressista e la verità di quella scelta sta nella rottura con Grillo. Un'evoluzione su cui continuare a lavorare".

Onorevole Orfini, dopo il terzo stop sui centri in Albania palazzo Chigi intende 'rimuovere anche questo ostacolo', chi vi aspettate? Si ipotizza un nuovo decreto? "Sono ridicoli. Le leggi non sono mai un ostacolo in una democrazia, ma questa destra è allergica e insofferente al rispetto delle leggi. E' un po' inquietante. Sostanzialmente vogliono cambiare le leggi che hanno fatto loro stessi, ma non c'è modo di aggirare il fatto che un migrante che rischia la vita, non può essere rimandato nel suo Paese. Invece di sprecare milioni di euro degli italiani, chiudano la pagliacciata del progetto Albania e vadano dai loro amici sovranisti in Europa a chiedere la redistribuzione dei migranti".

Però lo scontro con la magistratura, l'insistenza sul progetto Albania pare accrescano il consenso del governo… "Lo fanno solo per non parlare della crisi. Meloni ha detto che i centri in Albania funzioneranno dovesse lavorarci la notte. Ecco le consiglio di passare le notti sui problemi degli italiani, per rilanciare il lavoro, la sanità. Non vuole ammettere che il progetto Albania non funziona, è fallito. E comunque negli ultimi due anni hanno perso due regioni e molti comuni: sul consenso reale fanno fatica".

La proposta di Franceschini, fa discutere. Orfini, lei che ne pensa? "Rinunciare a due anni e mezzo dal voto all'idea di avere una coalizione, non ha molto senso. Io penso che non dobbiamo avere fretta. Siamo a metà legislatura".

Siete a metà legislatura appunto e una coalizione non c'è… "Ma in questi anni le opposizioni si sono unite su molte battaglie concrete, soprattutto grazie a Schlein e al gruppo dirigente, e lo dice uno che ha votato Bonaccini. Ci sono stati tanti momenti di unità, lo ricorda anche Conte oggi, dal salario minimo alla difesa della sanità pubblica, le politiche industriali, la cultura, contro le politiche securitarie del governo. L'elenco è lungo. Questo è l'approccio per costruire un'agenda alternativa a quella della destra e poi su questa base costruire la coalizione. Andiamo avanti così".

Lei cita Conte, ma anche oggi il leader M5S pare preferire lo schema del marciare divisi a un'alleanza organica. 'Andare avanti così' non rischia di finire in una battaglia persa? "Io registro il fatto che c'è una spinta del nostro elettorato all'unità. Poi c'è la naturale esigenza di coltivare le proprie battaglie. Ricordo che il centrodestra fino al giorno prima delle politiche era diviso, tutti i giorni Fdi votava contro i provvedimenti sostenuti da Fi e Lega. C'è un lavoro da fare ma le cose sono più avanti rispetto a due anni fa. Io sono stato tra i più critici sul rapporto con i 5 Stelle ma c'è stato un fatto rilevante: i 5 Stelle hanno scelto il campo progressista e la verità di quella scelta la dimostra la rottura con Grillo. Non vedo perchè rinunciare oggi a lavorare per un'evoluzione".