Manuela, la sorella di Margaret Spada, non ci sta a vedere la memoria della 22enne siciliana, deceduta dopo alcune complicazioni a seguito di una rinoplastica presso il centro dei medici Procopio a Roma, offuscata da superficiali giudizi. “Mia sorella non era superficiale, era molto scrupolosa e qualsiasi scelta nella vita l’ha fatta in modo accurato. È arrivata in quello studio dopo attente ricerche”, avrebbe dichiarato a Repubblica Manuela Spada. “Diciamocelo, nessuno, quando va a sottoporsi a un intervento domanda com’è formata l’equipe, se c’è un anestesista o se hanno un defibrillatore. Alla luce di quanto accaduto a mia sorella, ovviamente, oggi sembra tutto troppo facile”, continua la ragazza che spiega questo accaduto alla sorella tragicamente scomparsa.
Le parole di Manuela, la sorella di Margaret Spada
“Come se la colpa fosse sua per essersi fidata, quando il problema è di chi ti inganna, mostrandosi come un professionista affidabile”. “È arrivata in quello studio dopo attente ricerche durate sei mesi, sui siti specializzati. Poi ha fatto ulteriori indagini sui social dove venivano pubblicati i video e le recensioni dei pazienti che parlavano dei loro interventi, che si erano conclusi con risultati eccellenti”. Il desiderio di Margaret di ritoccare la punta del naso risaliva all’infanzia, e aveva escluso opzioni invasive. Dopo le valutazioni, lo studio dei Procopio sembrava avere la procedura migliore per lei, con recensioni positive e lunghe liste d’attesa.
Anche Manuela, sorella di Margaret Spada, avrebbe voluto sottoporsi allo stesso intervento
Anche Manuela avrebbe voluto sottoporsi insieme alla sorella allo stesso intervento: “Quando le chiesi di farlo insieme, mi rispose sorridendo che era impossibile, perché in quello studio non avevano spazio fino al 2025”. Con il senno di poi, quell’attesa si sarebbe rivelata provvidenziale. “Mi è crollato il mondo addosso, ho avuto paura, ansia. Allo stesso tempo ho tentato di rimanere lucida. Ho pensato a tranquillizzare i miei genitori e a raggiungere mia sorella. Nessuno di noi però poteva mai immaginare che avremmo trovato una situazione così grave”.