Lo scorso 2 febbraio, nei pressi di Parma, è stato rinvenuto un cadavere in uno stato avanzato di decomposizione.
A causa delle condizioni della salma, l’identificazione immediata della persona è risultata piuttosto problematica, e le forze dell’ordine stanno attualmente esaminando il registro degli scomparsi nella zona tra via Sidoli e via Zoni per individuare il proprietario dei resti.
Cadavere decomposto, potrebbe essere quello di Alessandra Ollari
Tra le persone scomparse figurava anche Alessandra Ollari, una donna di 53 anni di cui si sono perse le tracce il 29 giugno scorso a Parma.
La Procura della città aveva precedentemente aperto un fascicolo per omicidio volontario contro ignoti in relazione al caso, che era stato oggetto di attenzione anche da parte del noto programma televisivo “Chi l’ha visto?“. La casa di Alessandra Ollari si trovava nelle vicinanze del luogo in cui è stato scoperto il cadavere.
Cadavere decomposto, il ritrovamento
Il corpo, situato in un prato vicino a una strada e sotto il muro esterno di un edificio, era ben nascosto dalla vegetazione e è stato scoperto solo venerdì 2 febbraio da un uomo mentre era a passeggio con il suo cane.
La polizia scientifica e i carabinieri sono intervenuti immediatamente per indagare sulle cause del decesso e per cercare di identificare la vittima.
Tuttavia, l’identificazione della vittima potrebbe richiedere l’attesa dei risultati del test del DNA, e al momento gli inquirenti stanno mantenendo il massimo riserbo sulle indagini in corso. Pertanto, è necessario utilizzare il condizionale nell’analisi dell’intera vicenda.
La riservatezza da parte degli investigatori è pratica comune per salvaguardare l’integrità delle indagini e per garantire che le informazioni vengano divulgate in modo accurato e completo solo quando opportuno.
L’auspicio è che l’esame del DNA possa fornire chiarezza e dettagli cruciali per progredire nelle indagini e per comprendere appieno le circostanze legate a questo tragico evento.