Milano, 29 feb. (Adnkronos) – La riduzione della tampon tax, ovvero l’Iva sui prodotti mestruali, “non è soltanto una questione di giustizia economica, ma è una questione di giustizia sociale. Se ogni volta che si parla di diritti, come nel caso di quelli delle donne, questi diritti restano ‘una virgola’ in una Legge di bilancio, e non diventano mai un tema vero e strutturale, allora abbiamo perso una battaglia importante. Continuiamo a portare avanti questa petizione perchè quando si parla di diritti delle donne e di piena parità non si può tornare indietro”. Così Silvia De Dea, tra le fondatrici del collettivo Onde Rosa, a margine della presentazione della quarta edizione della campagna Coop per l’inclusione e la parità di genere “Close the Gap. Riduciamo le differenze”.
In questa occasione è stata proposta la sottoscrizione della petizione “Il ciclo è ancora un lusso!”, per l’abbassamento dell’IVA sui prodotti mestruali, rilanciata dal collettivo Onde Rosa su Change.org dopo che l’IVA su questi prodotti è tornata al 10%. Lanciata dal collettivo Onde Rosa nel 2019 e sostenuta da Coop fin dal 2021, la petizione punta al milione di firme.
“La campagna è stata creata nel 2019 per dare un obiettivo tangibile alle tante giovani ragazze interessate alla politica, ma non abbastanza da impegnarsi, alzare la voce e scendere in piazza per i loro diritti – racconta De Dea – Abbiamo pensato quindi che un'ingiustizia così semplice e così potente come quella della tampone tax potesse essere compresa da tutte e da tutti, che potesse entrare nelle case delle italiane e degli italiani per spiegare effettivamente cos'è la disparità di genere”.
Il successo della precedente raccolta firme testimonia quanto l’approccio di Onde Rosa sia stato vincente. Ora il collettivo, assieme a Coop, di raggiungere lo stesso risultato positivo: “Abbiamo deciso di rilanciare questa petizione – spiega De Dea –
Quello dell’Iva sui prodotti mestruali non è un tema nuovo, ma è sempre stato trattato con disinteresse dalla politica, che lo riteneva addirittura scomodo o imbarazzante, quando invece non lo è. Noi vogliamo ribadire invece che questo è tema vero e concreto, che riguardava la vita e la salute di tante donne e tante famiglie, di cui la politica si doveva occupare senza più tabù”.
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