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Napoli, ucciso in un agguato un ragazzo di 20 anni: era il cugino di Annalisa Durante

morto parente Annalisa Durante

L'agguato, in cui ha tragicamente perso la vita un parente di Annalisa Durante, si è verificato ieri sera in via Santa Teresa degli Scalzi.

L’omicidio, in cui ha perso la vita un parente di Annalisa Durante, è stato commesso in via Santa Teresa degli Scalzi intorno alle 18:30 di ieri sera, mentre il giovane si trovava a bordo di un’auto insieme alla fidanzata.

Era parente di Annalisa Durante: Emanuele ucciso a 20 anni

Secondo quanto emerso, il padre di Annalisa e il nonno di Emanuele Durante sono fratelli. Tuttavia, i due non si erano mai conosciuti, poiché Annalisa fu uccisa un anno prima che Emanuele nascesse.

Il giovane, 20 anni, è stato ucciso in un agguato avvenuto in via Santa Teresa degli Scalzi intorno alle 18:30, mentre si trovava in auto con la fidanzata. Le indagini sono in corso, condotte dai carabinieri del nucleo investigativo di Napoli e dai militari della compagnia Stella, impegnati a ricostruire la dinamica dell’accaduto.

Il giovane stava transitando vicino a una stazione di servizio quando un sicario, a bordo di uno scooter, lo ha raggiunto e aperto il fuoco. In quel momento, la zona di via Santa Teresa degli Scalzi era particolarmente affollata.

Le ferite riportate da Emanuele sono risultate fatali. Poco dopo, è stato trasportato all’ospedale “Pellegrini” di Napoli, dove i medici hanno potuto solo constatarne il decesso.

Emanuele Durante ucciso a 20 anni a Napoli: le indagini

Il 20enne aveva precedenti per rapina e gli inquirenti stanno indagando sui suoi ambienti di frequentazione, cercando di capire se fosse legato a gruppi criminali o se il suo omicidio possa essere collegato a conflitti legati alla criminalità organizzata.

Chi era Annalisa Durante

Annalisa Durante era una giovane ragazza di Napoli, tragicamente uccisa il 27 marzo 2004, a soli 14 anni. La sua morte avvenne durante un agguato mafioso tra clan rivali, che si svolse nel quartiere Forcella. Annalisa fu colpita da un proiettile mentre si trovava nella sua abitazione, innocente vittima di un conflitto tra bande criminali.

Il suo caso suscitò enorme commozione e indignazione a livello nazionale, mettendo in luce il dramma della violenza legata alla criminalità organizzata. La sua morte divenne simbolo della lotta contro la mafia e contro l’innocente sofferenza che la criminalità infligge alle persone comuni.

Il tribunale di Napoli ha condannato Salvatore Giuliano a 24 anni di reclusione per l’omicidio.