Roma, 21 apr (Adnkronos) – "Una grande perdita, un Papa che lascia una eredità enorme. Quella di aver fatto aperture storiche verso la comunità Lgbtq, introducendo un elemento di discontinuità rispetto alla tradizione. Ha presentato le persone Lgbtq, tante delle quali sono credenti, come persone da accogliere nella Chiesa di Francesco secondo una logica di inclusione che ha caratterizzato il suo pontificato".
Lo dice Ivan Scalfarotto, senatore di Italia viva e attivista per i diritti.
"Quando si parla del pontificato di Francesco bisogna prima sgomberare il campo da equivoci. Francesco era il capo della Chiesa cattolica, aveva le posizioni di un leader spirituale legate al catechismo, chi si aspettava rivoluzioni aveva aspettative irrealistiche -spiega Scalfarotto all'Adnkronos-. Rispetto a temi come le famiglie omosessuali, l'aborto, l'eutanasia il Papa ha tenuto le posizioni classiche della Chiesa. Sarebbe stato irrealistico aspettarsi una presa di posizione a favore dei matrimoni gay. Però, e questo non è irrilevante, Francesco ha fatto tutto questo nel suo spirito, che era quello di una Chiesa che accoglie e include, sempre con parole misericordiose".
Scalfarotto sottolinea: "Nella sua visione della Chiesa come ospedale da campo, ha pronunciato parole di comprensione per le persone omosessuali o transessuali in quanto tali, con una differenza rispetto al passato in chiave di accettazione".
(Adnkronos) – Il senatore di Iv non ha dubbi: "E' stato un passo in avanti comunque significativo, perché la Chiesa aveva sempre demonizzato le persone omosessuali e transessuali. Francesco, con parole di accoglienza e comprensione, ha invece contribuito a modificare la percezione di queste persone rispetto a un passato in cui si parlava di degenerazione o di disordine morale. E infatti durante il suo pontificato anche le posizioni della Cei sono state diverse, meno 'militanti'".
E adesso, senza Francesco? "Lui ha testimoniato valori che arrancano nel mondo: apertura, accoglienza, attenzione agli ultimi. Sono valori in difficoltà, meno centrali nel mondo di oggi. La sua voce era dissonante rispetto ai Trump o ai Putin. Da questo punto di vista lascia al suo successore un compito difficile e una responsabilità enorme".