In molti tra i fedeli se lo auguravano e alla fine è successo. Nel giorno di Pasqua Papa Francesco si è affacciato dalla Loggia centrale delle Benedizioni della basilica di San Pietro, due minuti dopo mezzogiorno, per la benedizione Urbi et Orbi. A fatica si è rivolto alle tante persone riunte nella piazza dicendo solo “Cari fratelli e sorelle, Buona Pasqua”.
Nell’omelia il Pontefice ha ricordato i numerosi conflitti bellici in corso in varie zone del Mondo e ne è seguito un accorato appello. I fedeli, almeno 35mila i presenti, hanno accolto il Pontefice con un’ovazione. Successivamente il Papa ha incontrato brevemente il vicepresidente degli Stati Uniti Vance.
Papa Francesco e l’appello nell’omelia per l’Urbi et Orbi
Il Pontefice voleva essere fisicamente presente nel giorno per i cristiani più importante e così dopo 38 giorni di ricovero trascorsi all’ospedale Gemelli ed un lungo periodo di convalescenza a Santa Marta, ha deciso di affacciarsi su piazza San Pietro per salutare i fedeli. E si è occupato della scrittura dell’omelia, che il Pontefice ha invitato “il maestro delle cerimonie”, l’arcivescovo Diego Ravelli, a leggere.
“Vediamo volontà di morte in guerre e violenze contro donne e bambini” ha scritto Bergoglio nel messaggio pasquale, parole che erano già state pronunciate in occasione dell’omelia della Veglia di Pasqua. Sottolineando che agli occhi di Dio “ogni vita è preziosa! Quella del bambino nel grembo di sua madre, come quella dell’anziano o del malato, considerati in un numero crescente di Paesi come persone da scartare”.
“Violenze nelle famiglie “Quanta volontà di morte vediamo ogni giorno nei tanti conflitti che interessano diverse parti del mondo! Quanta violenza vediamo spesso anche nelle famiglie, nei confronti delle donne o dei bambini! Quanto disprezzo si nutre a volte verso i più deboli, gli emarginati, i migranti! In questo giorno, vorrei che tornassimo a sperare e ad avere fiducia negli altri, anche in chi non ci è vicino o proviene da terre lontane con usi, modi di vivere, idee, costumi diversi da quelli a noi più familiari, poiché siamo tutti figli di Dio!” ha sottolineato il Papa.
L’appello di Papa Francesco
Non è mancato un appello importante da parte del Papa, una richiesta di pace urgente in Terra Santa: “Cessate il fuoco, a Gaza situazione ignobile. Preoccupa il crescente clima di antisemitismo che si va diffondendo in tutto il mondo. In pari tempo, il mio pensiero va alla popolazione e in modo particolare alla comunità cristiana di Gaza, dove il terribile conflitto continua a generare morte e distruzione e a provocare una drammatica e ignobile situazione umanitaria. Faccio appello alle parti belligeranti: cessate il fuoco, si liberino gli ostaggi e si presti aiuto alla gente, che ha fame e che aspira ad un futuro di pace!”. E ancora: “Nessuna pace è possibile senza un vero disarmo!”.