Si torna a parlare della salute di Papa Francesco ma, questa volta, la situazione non è nulla di preoccupante. Il pontefice in persona ha dichiarato questa mattina a piazza San Pietro di essere ancora raffreddato e, per tal motivo, non sarebbe stato in grado di leggere la catechesi, compito di cui si è successivamente occupato un suo aiutante.
Il discorso
La catechesi che si è tenuta stamane a piazza San Pietro ha avuto come protagonista l’ultimo dei vizi, la superbia, che è stata definita come la “gran regina”. Il discorso continua sottolineando come non sia un caso se Dante l’abbia inserita nella prima cornice del purgatorio, perché chi cede a questo vizio si allontana da Dio e c’è bisogno di tempo e fatica per sconfiggere la superbia.
La catechesi continua poi puntando i riflettori su uno degli elementi più comuni delle persone superbie, ovvero la capacità di giudicare gli altri con troppa facilità. Ciò va contro ad uno dei precetti morali che Gesù rivela nei vangeli, ovvero quello di non giudicare mai.
Il discorso rivela poi un modo per scovare facilmente le persone orgogliose, queste di solito reagiscono in modo esagerato quando viene mossa loro una piccola critica, anche costruttiva, oppure un’osservazione innocua. La catechesi si conclude rivelando che davanti a una persona “ammalata di superbia” non c’è molto da poter fare se non avere pazienza.
Un nuovo appello alla pace
Durante i saluti finali, Papa Francesco ha avuto modo di lanciare un altro appello alla pace, invitando tutti i presenti a pregare per “le popolazioni che soffrono l’orrore della guerra in Ucraina, in Terra santa ma anche in altri posti del mondo, preghiamo per la pace, chiediamo al Signore il dono della pace“. Queste parole sono arrivate direttamente dal pontefice, diversamente dalla catechesi letta dal suo aiutante.