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La prima notte di Papa Francesco a Santa Marta: cosa aspettarsi dalla sua agenda?

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Dopo quasi 40 giorni di ricovero al Gemelli, Papa Francesco torna finalmente a casa: la sua prima notte a Santa Marta segna un nuovo inizio.

Papa Francesco è stato dimesso ieri, domenica 23 marzo, dal Policlinico Gemelli dopo un ricovero durato quasi 40 giorni a causa di una polmonite bilaterale. La sua uscita dall’ospedale rappresenta un significativo passo verso il pieno recupero, seguito con grande interesse da milioni di fedeli in tutto il mondo. Ma quali saranno le modifiche all’agenda del Pontefice in questo periodo delicato?

Papa Francesco dimesso dal Gemelli e il ritorno a Santa Marta

Ieri, il Papa si è presentato ai suoi fedeli con poche parole, la sua voce ancora debole e tremante, ma carica di emozione. La folla, visibilmente commossa, lo ha accolto con un coro unanime di ‘Papa Francesco’, lanciato a gran voce da tutti i presenti, in segno di affetto e devozione. Sollevando il pollice in segno di rassicurazione, ha voluto tranquillizzare tutti riguardo alle sue condizioni di salute, mostrando con un sorriso la sua forza e serenità dopo il lungo periodo di convalescenza.

Dopo essere stato dimesso dall’ospedale, il corteo papale ha condotto il Pontefice alla residenza di Santa Marta, dove ha trascorso la sua prima notte. Sebbene la polmonite bilaterale sia stata superata, restano ancora le infezioni polimicrobiche dalle quali non è completamente guarito. Il Papa dovrà continuare a seguire una terapia farmacologica orale per un lungo periodo, insieme a fisioterapie respiratorie e motoria attiva, supportate dall’ossigeno.

In questo momento, la priorità è il riposo, evitando un ritorno immediato al lavoro. A tal proposito, come cambierà l’agenda di Papa Francesco?

Papa Francesco, la sua prima notte a Santa Marta: cosa cambia nell’agenda papale?

I medici hanno confermato un miglioramento delle condizioni di salute del Pontefice, rassicurando su un progressivo recupero. Tuttavia, il Santo Padre dovrà osservare un periodo di convalescenza.

Il riposo a Casa Santa Marta durerà almeno due mesi, durante i quali si sconsigliano incontri di gruppo, sforzi fisici e contatti con altre persone, in particolare con i bambini, per evitare il rischio di infezioni. L’équipe medica ha sottolineato che questo periodo richiede di limitare le attività pubbliche.

Ora è necessario rivedere l’agenda degli impegni di lavoro, che già a partire da aprile sarebbe estremamente fitta. Ci sono molti interrogativi da risolvere. Il primo riguarda la visita ufficiale di Re Carlo III, prevista per l’8 aprile, con un momento di preghiera giubilare. Poi ci sono i riti pasquali, tra cui la lavanda dei piedi, la Via Crucis, la veglia e la celebrazione pasquale.

Restano anche delle perplessità sulla sua partecipazione alla canonizzazione di Carlo Acutis, fissata per domenica 27 aprile. Per quanto riguarda, invece, il desiderato viaggio in Turchia, a Nicea, previsto per maggio, il direttore della sala stampa della Santa Sede Matteo Bruni ha dichiarato che non sono stati fatti annunci ufficiali.

In questa situazione, l’approccio è chiaro: indipendentemente dall’impegno del Santo Padre, si terrà conto dei progressi nel suo stato di salute, e le decisioni saranno prese in base a questi miglioramenti.