La rinuncia, il silenzio, e poi la voce. Il Cardinale Becciu è tornato a parlare. E non lo ha fatto a caso.
Cardinale Becciu rinuncia al Conclave: “Obbedisco alla volontà di Papa Francesco”
Ordinato sacerdote nel 1972, Angelo Becciu viene da Pattada, un piccolo paese in Sardegna. La sua vita? Un percorso lungo e impeccabile nella diplomazia vaticana.
Repubblica Centroafricana, Gran Bretagna, Cuba, Stati Uniti: lì dove il Vaticano aveva bisogno, lui c’era. Fino al 2020. Lo scandalo sull’immobile di Londra cambia tutto. Il 24 settembre di quell’anno, Papa Francesco accoglie le sue dimissioni da prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Ma non solo, Becciu perde anche i cosiddetti “diritti connessi al cardinalato”, titolo conservato, certo, ma fuori da tutto. Fuori dalla Curia romana.
La questione vera, però, scoppia ora: la partecipazione al Conclave. Tecnicamente non più ammessa. Ma mai formalizzata del tutto. E allora? Il Cardinale Becciu insiste. Rivendica il diritto di voto. Parla di un incontro con Papa Francesco, a gennaio: “Penso di aver trovato una soluzione”, gli avrebbe detto il Pontefice. Poi il ricovero al Gemelli. Poi, il silenzio. E infine, secondo il quotidiano Domani, due lettere firmate con una F, mostrate da Parolin. Una del 2023, l’altra di marzo scorso. In entrambi i casi: esclusione. Chiara. Secca.
La posizione del cardinale Becciu: escluso dal Conclave su indicazione di Papa Francesco
Il 28 aprile, il colpo di scena. Il Cardinale Becciu si arrende. Ma lo fa a modo suo: “Avendo a cuore il bene della Chiesa… ho deciso di obbedire a Papa Francesco, pur rimanendo convinto della mia innocenza”. Nessuna polemica, solo amarezza. Dietro c’è una storia di condanna: 5 anni e mezzo per peculato. Sentenza arrivata a dicembre 2023. Un processo lungo, 86 udienze. Il primo, tra l’altro, a essere giudicato da magistrati laici in Vaticano.
Ma Becciu, ancora oggi, si dice innocente. Lo ripete con fermezza. “Mai toccato l’obolo di San Pietro”, giura. Mai tradito la fiducia dei fedeli. Ha presentato appello. E forse spera ancora. Perché, se c’è una cosa che non ha mai perso, nemmeno nei momenti più bui, è la convinzione che prima o poi—qualcuno lo ascolterà davvero. Anche se, oggi, le porte della Cappella Sistina restano chiuse. Anche se Francesco, stavolta, ha detto no.