Il cardinale Gualtiero Bassetti ha condiviso la sua esperienza con la polmonite bilaterale, sottolineando un legame con la situazione attuale di Papa Francesco, attualmente ricoverato al Gemelli: “Ho vissuto sulla mia pelle l’esperienza della polmonite bilaterale, con tutte le conseguenze. Avevo qualche anno di meno del Santo Padre ma grazie a Dio mi sono rimesso. Io sono abbastanza ottimista, penso che Papa Francesco ne possa uscire”.
Papa Francesco e la polmonite bilaterale: le parole del cardinale Bassetti
Gualtiero Bassetti, cardinale ed ex presidente della Conferenza episcopale italiana, è stato colpito da una polmonite bilaterale dopo essere risultato positivo al Covid nel novembre del 2020. Sebbene si tratti di quadri clinici ed età diverse, anche lui ha parlato di un tratto di percorso esistenziale che in qualche modo li unisce. “Io”, ha osservato all’Adnkronos il cardinale, “avevo 78 anni, il Pontefice certo ne ha dieci di più ma per certi versi sta percorrendo la mia stessa strada. Auguro a lui tutto quello che è stato augurato a me. Da presidente della Cei ricevetti l’affetto e le preghiere di tanta gente, anche tante persone umili. L’affetto che circonda il Papa è ovviamente superiore ma dal punto di vista esistenziale ci siamo trovati a percorrere la stessa strada. E mi sento abbastanza ottimista di una ripresa”. “Ho passato l’esperienza della polmonite bilaterale, ho subito fino in fondo le conseguenze poi grazie a Dio mi sono rimesso e ho continuato a fare il presidente della Cei. Proprio perché ho fatto la stessa esperienza, penso che il Papa ne possa uscire”, questo è l’augurio dell’ex presidente dei Vescovi italiani.
Il tema delle dimissioni
Dal canto suo, il cardinale teologo Gerhard Muller ha affrontato con Il Messaggero il tema delle dimissioni del Papa, ipotesi che sta circolando in questi giorni. “Non finirò mai di ripeterlo, la Chiesa in questo momento storico ha bisogno di unità al suo interno”, ha dichiarato. E toccando il tema della rinuncia al Pontificato continua: “La malattia e la morte per noi cristiani resta una configurazione con Cristo morto sulla croce e resuscitato donandoci la vita eterna. Le parole rivolte a Pietro valgono ovviamente per tutti i suoi successori. Significa che dalla Croce non si scende, nemmeno perché ci si è stancati: il Papa deve essere il primo a testimoniare che dopo la morte esiste la resurrezione in una sequela che offre speranza”, ha dichiarato il cardinale Gerhard Muller.