Panchine rifugio: un simbolo di resistenza contro la violenza di genere

Un'iniziativa significativa per sensibilizzare sulla violenza di genere e le mancanze istituzionali

Un gesto simbolico per una causa urgente

In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, l’associazione femminista “Non una di meno” ha lanciato un messaggio potente e provocatorio a Roma. Una “panchina rifugio” è stata posizionata davanti alla Camera dei Deputati, sostituendo le tradizionali panchine rosse, simbolo della lotta contro la violenza di genere. Questo gesto non è solo un atto di protesta, ma un richiamo all’attenzione su una realtà drammatica: la mancanza di supporto adeguato per le donne vittime di violenza.

La situazione attuale a Roma

Sulla panchina, un cartello espone dati allarmanti: nel 2024, la rete anti-violenza di Roma ha sostenuto 3.500 percorsi di fuoriuscita dalla violenza, ma solo 26 donne sono riuscite a trovare un rifugio sicuro. Le istituzioni romane offrono soltanto 24 posti letto, una cifra inadeguata rispetto alle necessità. Questo squilibrio mette in evidenza l’inefficienza del sistema di protezione e la negazione del problema da parte delle autorità, con il governo che continua a ignorare l’esistenza del patriarcato e delle sue conseguenze devastanti.

Un’azione collettiva per il cambiamento

Durante la manifestazione, le attiviste di Lucha y Siesta hanno anche messo in scena una coreografia a ritmo di tamburo, esprimendo il loro dissenso nei confronti di figure politiche come il presidente del Senato Ignazio La Russa e il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. Questi momenti di protesta non sono solo un modo per esprimere il malcontento, ma anche un’opportunità per unire le voci di chi lotta quotidianamente contro la violenza di genere.

La presenza di queste panchine rifugio rappresenta un invito a riflettere sulla necessità di un cambiamento radicale nelle politiche di protezione delle donne.