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Un gesto di memoria attiva
Le panchine gialle, simbolo di una memoria attiva, stanno proliferando in Italia come segno di speranza e ricerca di giustizia. Inaugurate per la prima volta a Cagliari, queste panchine rappresentano un luogo di incontro e riflessione, dove le persone possono confrontarsi e discutere. La madre di Giulio Regeni, Paola Deffendi, ha recentemente partecipato all’inaugurazione di una panchina gialla al Campus di Area Science Park, sottolineando l’importanza di questi oggetti nel mantenere viva la memoria di chi è scomparso in circostanze tragiche.
Il significato delle panchine gialle
Secondo Paola Deffendi, le panchine gialle non sono solo un monumento statico, ma un invito a sedersi e dialogare. “La targa di marmo è bella ma è ferma, sulla panchina invece ci si siede, ci si confronta, si discute”. Questo approccio attivo alla memoria è fondamentale per tenere accesa la luce sulla ricerca di verità, un obiettivo che la famiglia Regeni persegue con determinazione. Attualmente, in Italia, si contano circa 125 panchine gialle, ognuna delle quali rappresenta una storia di speranza e resilienza.
Il messaggio di Giulio Regeni
Claudio Regeni, padre di Giulio, ha condiviso il pensiero di suo figlio, evidenziando la sua passione per la conoscenza e l’impegno verso le persone meno fortunate. “Giulio si sarebbe trovato molto bene insieme a voi”, ha affermato, richiamando l’attenzione sulla fortuna di vivere in un Paese democratico e di avere accesso all’istruzione. La panchina gialla, quindi, non è solo un simbolo di memoria, ma anche un richiamo all’azione e alla responsabilità sociale, invitando tutti a riflettere su come contribuire a un mondo migliore.
Un impegno collettivo per la giustizia
La realizzazione della panchina gialla al Campus di Area Science Park è stata frutto di un impegno collettivo da parte dei dipendenti, che hanno voluto onorare la memoria di Giulio attraverso un gesto concreto. La colletta organizzata per coprire le spese processuali dimostra come la comunità possa unirsi per sostenere la ricerca di giustizia. Questo esempio di solidarietà è un chiaro segnale che la memoria di Giulio Regeni continua a vivere, ispirando nuove generazioni a non dimenticare e a lottare per i diritti umani.