E’ noto che gli antichi romani avessero molta cura del corpo e che cercassero in ogni modo di mantenerlo sano e giovane.
Quello che stupisce è la modernità con la quale affrontavano la questione: il fitness non è un’invenzione moderna, e anzi, forse i romani avrebbero potuto darci lezioni più che soddisfacenti sull’argomento, sia pratiche che teoriche.
Presso le terme si trovava ogni attrezzo adatto al benessere fisico (e mentale), comprese le palestre e un tipo particolare di vasche in cui immergersi dopo essersi esercitati.
Il riscaldamento del corpo era indispensabile e costituiva la base necessaria da cui partire: di solito si eseguiva compiendo movimenti semplici tipo corsa leggera o ginnastica a corpo libero, poi, di solito, si proseguiva con esercitazioni più pesanti e mirate nell’apposito spazio riservato ad esse, dove veniva messa a disposizione dei clienti una vasta gamma di giochi e attrezzi.
Subito dopo, sufficientemente sudati, ci si trasferiva nel calidarium, una vasca di acqua calda, mai bollente, in cui ci si immergeva per far assorbire dal corpo l’umidità dei vapori; la fase successiva era costituita dall’immersione nel tepidarium, e infine si arrivava al frigidarium, in cui dall’acqua fredda si otteneva un rinvigorimento generale del corpo e della mente.
Attraverso questo sistema graduale, il fisico aveva la possibilità di adattarsi alla nuova temperatura senza subire sbalzi troppo bruschi e quindi pericolosi; i salutisti più esigenti, a fine sessione, non disdegnavano una seduta di massaggi fatti da mani esperte con l’ausilio di oli e unguenti profumati.