Roma, 7 feb. (Adnkronos Salute) – "Regole certe, etiche e normative" sulla digitalizzazione e la produzione di dati sanitari. A chiederle è la Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, il cui segretario Roberto Monaco è stato ascoltato questo pomeriggio in audizione davanti alla XII Commissione Affari sociali della Camera, nell'ambito della discussione congiunta delle risoluzioni Loizzo e Girelli sulla raccolta e l'utilizzo dei dati sanitari.
"Condividiamo l'intento della risoluzione che vede come primo firmatario l'onorevole Simona Loizzo – ha esordito Monaco – e che impegna il Governo a promuovere l'interoperabilità del Fascicolo sanitario elettronico (Fse) nel rispetto dell'agenda stabilita dal Pnrr, per rendere accessibili le informazioni contenute nel Fse stesso in tutte le regioni italiane, nonché di favorire la progressiva digitalizzazione in ambito sanitario, anche nell'ottica della prevista creazione dello spazio europeo dei dati sanitari (Ehds) e a promuovere l'istituzione per ogni patologia del relativo registro dedicato, così come già accade per determinate patologie, affinché si possa realizzare una programmazione sanitaria mirata e sostenibile, e un miglioramento continuo nella prevenzione, nella diagnosi e nella cura dei pazienti".
"La digitalizzazione e la produzione di dati – evidenzia – possono giocare un ruolo fondamentale nel rendere le prestazioni sanitarie più efficienti, veloci e sostenibili, al precipuo fine di concretizzare quella tutela dei diritti, alla salute, all'uguaglianza, che, come Ordine, siamo chiamati a garantire. In tale contesto è evidente la necessità di una regolamentazione che riesca a favorire l'innovazione, senza violare la riservatezza dei dati personali". A tal fine, la Fnomceo sostiene anche l'utilizzo di tecniche di intelligenza artificiale. "Occorrono tuttavia – ammonisce Monaco – regole etiche, e infatti l'utilizzo dell'intelligenza artificiale è una delle direttrici che orientano l'aggiornamento, in corso, del Codice di Deontologia medica, e normative".
Secondo la Fnomceo, rimarca Monaco, "la digitalizzazione favorirà quella integrazione tra i servizi sanitari regionali e le piattaforme nazionali, atta a definire un nuovo modo di declinare la prestazione professionale e quindi l'assistenza sanitaria in generale". Da un punto di vista operativo, una delle questioni più importanti evidenziate dalla Federazione riguarda il Fasciolo sanitario elettronico ed è proprio quella di "consentire il dialogo basato sull'interoperabilità dei dati dei fascicoli regionali e realizzare un ecosistema di dati sanitari costituito da una rete federata di centri che interconnette in formato digitale i dati relativi alla salute del paziente".
Sì dunque, da Fnomceo, all'istituzione di un'Agenzia sanitaria per la salute digitale e quindi di una rete di centri di dati coordinati con lo European Health Data Space, dove tutti i soggetti pubblici e privati possano condividere i dati opportunamente anonimizzati, creando un ecosistema per garantire una maggiore equità dei servizi e quindi ottimizzare i tempi e le risorse dando impulso al Paese. Fondamentale, per Fnomceo, la questione della tutela dei dati personali, affermata anche dal Codice deontologico e tanto più rilevante in un contesto di digitalizzazione e di circolazione dei dati anche al livello internazionale.
"Risulta importante l'attenzione alla sicurezza dei dati – ha avvisato Monaco – in considerazione del rischio di attacchi informatici che, in considerazione della grande concentrazione di dati, sarebbero straordinariamente pericolosi. Ribadiamo la necessità che il trattamento di dati personali, perseguendo esclusivamente fini di prevenzione, diagnosi e cura dell'interessato, deve essere posto in essere esclusivamente da parte di soggetti operanti in ambito sanitario, con esclusione di periti, compagnie di assicurazione, datori di lavoro, associazioni o organizzazioni scientifiche e organismi amministrativi anche operanti in ambito sanitario". Sarebbe inoltre auspicabile, per la Fnomceo, la realizzazione di un'Anagrafe nazionale digitale dei vaccini e di un'analoga Anagrafe digitale sulle donazioni di sangue e plasma. Necessario infine promuovere campagne di informazione per i cittadini e di formazione per i medici e gli operatori sanitari sulla raccolta dei dati, in particolare quelli riferiti dai pazienti.