Roma, 8 gen.
(Adnkronos Salute) – Nella riforma dell'accesso alle facoltà di Medicina, annunciata dalla ministra dell'Università e Ricerca Anna Maria Bernini, "c'è l'aspetto positivo di fare un test su materie chiare, rese pubbliche con un banca dati di quiz a cui attingere le domande e su cui gli studenti possono studiare, un gran passo avanti rispetto al passato. Mi chiedo però perché la ministra, varando una riforma di questa portata, non senta l'esisgenza di sentire la professione medica.
Visto che da dieci anni portiamo avanti, insieme con il ministero dell'Istruzione, il progetto sperimentale 'Biologia con curvatura biomedica'. Un progetto di ampio successo che potrebbe essere un modello per la riforma a cui sta pensando la ministra". Così all'Adnkronos Salute il presidente della Fnomceo (Federazione nazionale Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri), Filippo Anelli.
L’iniziativa dei licei biomedici è nata per orientare gli studenti alle facoltà scientifiche fornendo loro le modalità per autovalutare le motivazioni e le inclinazioni verso le professioni in ambito chimico-biologico e sanitario.
"Quasi la metà dei ragazzi che inizia questo percorso abbandona perché capiscono che il loro futuro non è quello di fare i medici – avverte Anelli – c'è un meccanismo che permette ai ragazzi di scegliere bene il proprio futuro. Inoltre 1 su 2 degli studenti dei licei supera poi il test per l'accesso a Medicina quando la media è 1 su 7".
Secondo la Fnomceo, sulla riforma dell'accesso a Medicina "serve ragionare sul reale fabbisogno dei medici" e "anche su questo fronte noi potremmo dare un contributo alla discussione", rilancia Anelli che indica come "un ruolo fondamentale lo gioca anche la direzione delle professioni sanitarie del ministero della Salute che andrebbe coinvolta in questo processo di riforma dell'accesso", conclude.