Roma, 4 set.
(Adnkronos Salute) – Sono sempre di più i giovani medici, "preparati e volenterosi", che lasciano l'Italia "anche prima della specializzazione" per trovare soddisfazioni "professionali, economiche e anche la serenità sul posto di lavoro, che nella sanità sono oggi precluse. Parliamo, per l'Ordine di Roma, di un incremento del 10% nel 2024 – rispetto all'anno precedente – delle domande per i certificati di onorabilità professionale" necessari ai dottori per lavorare all'estero. A spiegarlo all'Adnkronos Salute è Antonio Magi, presidente dell'Ordine provinciale di Roma dei medici chirurghi e degli odontoiatri.
Ma quanti sono i medici che decidono di fare i bagagli e puntare su una carriera all'estero? "La nostra stima è di 150 l'anno, calcolando che gli iscritti al nostro Ordine sono circa 20mila", risponde Magi che poi chiarisce anche l'identikit. "I giovani sono tanti e vanno via anche senza la specializzazione puntando su Francia, Regno Unito, Svizzera e anche l'Olanda, dove si arriva anche a guadagnare 200mila euro lordi in più all'anno rispetto all'Italia – osserva il presidente dell'Omceo di Roma – Gli over 55 che magari già intravedono la pensione sono attratti dai Paesi del Golfo Persico, dove spesso lavorano un paio d'anni con stipendi molto buoni".
Dietro queste scelte ci sono diverse motivazione e non solo economiche, precisa Magi. "In Italia sta diventando sempre più difficile esercitare la professione di medico: aggressioni quotidiane, carichi di lavoro enormi e poi il rischio di una denuncia penale che in altri Paesi non c'è e che nel 94% dei casi si risolve in un nulla di fatto – avverte – mentre da noi i costi delle assicurazioni personali sono schizzati. All'estero si lavora sereni e questo è un elemento fondamentale per un professionista".
Il tema dei medici che scappano dalla sanità pubblica rimbalza nei giorni in cui si inizia a parlare di legge di Bilancio. "C'è un tema che va chiarito in questa discussione sulle risorse in più per la sanità: non è fatta solo dai medici dipendenti, ma anche da quelli convenzionati – rimarca Magi – Ci scordiamo che in Italia sta diventando difficile trovare un medico di famiglia? Io stesso per un periodo di tempo ho penato un po'.
Quindi si deve rendere attrattiva la professione a 360 gradi, serve più sicurezza negli ospedali e negli ambulatori, e poi l'abolizione dell'incompatibilità per i professionisti che devono poter fare anche l'attività libero professionale. Il ministro della Salute Schillaci – conclude – si sta impegnando moltissimo per trovare nuove risorse e, a differenza di quanto fatto in passato, spero che si trovino per tutta la categoria".