Si torna a parlare nuovamente del caso Yara Gambirasio e, dopo la richiesta recentemente accolta, i legali di Massimo Bossetti hanno potuto visionare i reperti legati all’omicidio della ragazza.
E, secondo il loro punto di vista, sono diverse le cose che non vanno e sono certi che il loro assistito non è il famigerato Ignoto 1.
La colpevolezza di Bossetti in dubbio
Una delle preoccupazioni principali dei legali di Bossetti si è rivelata essere esatta. I campioni, alcuni dei quali contenevano delle “diluizioni”, alcune riconducibili alla traccia 31G20 ed altre invece anonime, sono stati conservati a temperatura ambiente. Ciò significa che molto probabilmente la maggior parte di questi si sono deteriorati, ma gli avvocati lo verificheranno.
In ogni caso i legali hanno confermato che il Dna presente sui tessuti si può analizzare, contrariamente a quanto dichiarato in passato dalla Corte d’assise d’appello e la Suprema corte che avevano ribadito come tale materiale fosse ormai esaurito.
I due avvocati, Claudio Salvagni e Paolo Camporini, hanno poi aggiunto di essere certi che Massimo Bossetti non sia Ignoto 1, ma hanno bisogno di nuove e diverse prove oltre quella genetica su cui si basa l’intero processo per poter parlare di revisione.
I legali hanno visto per la prima volta i reperti in aula, mentre Bossetti seguiva l’udienza in videoconferenza dal carcere di Bollate dove deve scontare un’ergastolo.