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Chiara Tramontano, la sorella di Giulia Tramontano, uccisa dal suo fidanzato Alessandro Impagnatiello, è arrivata questa mattina al palazzo di giustizia di Milano per testimoniare sul caso, nella nuova udienza.
Le dichiarazioni di Chiara Tramontano in aula
«Giulia diceva che tutto quello che mangiava aveva un sapore assurdo, in ogni cibo odore strano. Diceva a mia madre che il latte il giorno dopo che lo aveva aperto aveva un sapore strano. In ogni cosa trovava un sapore strano. Beveva tante tisane ma non trovava sollievo».
Ulteriori dichiarazioni in aula di Chiara Tramontano
«A inizio dicembre ricevo una foto di mia sorella in bagno e la foto del test positivo, vedo le sue lacrime e le chiedo se sono lacrime di gioia o di paura, la sua paura era come lui avrebbe accolto la gravidanza ed è così: è una brutta notizia perché il bambino non era gradito. Lei era infelice e triste perché già si sentiva mamma».
Giulia, dopo la richiesta aveva deciso di abortire, ma nella data del presunto aborto qualcosa cambia:
«C’é stato un ripensamento di lui, lui cambia idea, dice di desiderare quel bambino. È stato come buttare acqua sul fuoco, ha portato un po’ di quiete anche a noi familiari, eravamo pronti a supportarli».
Nonostante ciò, Chiara aggiunge:
«Giulia avrebbe potuto portare avanti la gravidanza anche da sola, c’era la volontà di avere un figlio anche da sola, aveva preso in considerazione la cosa visti i tradimenti di lui».
La disapprovazione dei parenti di Giulia Tramontano
In merito alla decisione di abortire i familiari di Giulia non riuscivano a capire i motivi di tale scelta:
«Una ragazza del Sud che aspetta un figlio non è mai sola, non capivamo come due stipendi non potessero bastare per crescere un figlio».
Inoltre, Chiara Tramontano, non era favorevole alla continuazione del rapporto dopo la scoperta del tradimento di Alessandro Impagnatiello:
«Io ero in disaccordo che lei continuasse a stare con lui, io credevo che lui l’aveva tradita ma lei era innamorata. Il mio disappunto sul viaggio a Ibiza non è stato accolto bene. Nel suo ultimo viaggio a Napoli a maggio vidi il suo pancione e realizzai che stavo diventando zia. Sapevo che qualcosa non andava, anche in quel frangente non andava, ma io giurai a me stessa di aver smesso di essere giudice di quella storia e sarei stata accanto a mia sorella».