Il cerchio sembra stringersi sempre di più sul caso dell’omicidio di Sharon Verzeni. I primi esiti dell’autopsia hanno svelato dei dettagli sul modus operandi del killer.
Omicidio Sharon Verzeni: i primi esiti dell’autopsia
Dai primi esiti dell’autopsia sul corpo di Sharon Verzeni, sembrerebbe essere stata “un’aggressione fulminea“, come ha riportato Bergamonews, compiuta probabilmente con un coltello da cucina. Il killer avrebbe colpito velocemente la donna, ma pare abbia studiato precedentemente la situazione per colpire indisturbato. Questo è quanto emerso dagli esiti dell’autopsia effettuata dal medico legale Matteo Marchesi sul cadavere della 33enne di Terno d’Isola uccisa a coltellate in strada nella notte tra il 29 e il 30 luglio. I dettagli emersi sul modo di agire del killer, però, non bastano per il momento per svelare la sua identità.
Al momento non è chiaro se Sharon sia stata colpita davanti o alla schiena, se abbia potuto vedere il suo assassino oppure no e se chi ha affondato i colpi sia mancino. I genitori della donna sono stati interrogati per indagare sulla sua vita privati. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire i momenti precedenti al delitto, le abitudini di Sharon Verzeni, le sue amicizie e le relazioni. La sua vita privata potrebbe dare delle risposte. Potrebbe essere ascoltato di nuovo anche Sergio Ruocco, il compagno di Sharon, così come la sorella, il fratello e il cognato.
Omicidio Sharon Verzeni: la pista giusta e le analisi dei Ris
Gli inquirenti, coordinati dal sostituto procuratore Emanuele Marchisio, stanno cercando la pista giusta, indagando sulla vita privata della donna, continuando a sentire i familiari e valutando ogni dettaglio che potrebbe rivelarsi utile. Nella vita privata di Sharon Verzeni, barista del Vanilla, locale di Brembate, non sono emerse ombre. Dalle riprese della zona si vedono una ventina di soggetti aggirarsi a Terno e dintorni, ma la loro identità non è definita. Il killer non sarebbe mai stato ripreso e si pensa possa aver studiato anche questo particolare.
La speranza è che le tracce genetiche siano rimaste sugli abiti e sul corpo di Sharon. I Ris stanno analizzando i vestiti della donna, alcuni campioni prelevati durante l’autopsia e qualche coltello recuperato nella zona in cui si è consumato l’omicidio.