Moussa Sangare, che ha confessato l’omicidio di Sharon Verzeni, viveva due vite parallele, una fatta di musica e l’altra di violenza.
Omicidio Sharon Verzeni, le due vite di Moussa Sangare: dalla musica alla violenza
Moussa Sangare, 31enne fermato per aver ucciso Sharon Verzeni, era molto conosciuto a Suisio, nella Bergamasca. L’uomo è stato visto nel bar della piazza principale fino a qualche giorno fa. “Era normale, come al solito” ha raccontato un uomo che lo incontrava in giro da sempre, come riportato dall’Ansa. Ha sottolineato che si sono salutati con un cenno della mano e basta.
Chi conosce quel ragazzo sottolinea che c’è stato un prima e un dopo il viaggio in Inghilterra. La parentesi della vita all’estero, dove ha lavorato come lavapiatti, lo avrebbe cambiato.
L’uomo è nato a Milano da genitori originari del Mali e prima della partenza dall’Italia è sempre sembrato a tutti un bravo ragazzo con un “grande talento” per la musica, tanto da collaborare con artisti come Izi ed Ernia.
“Aveva una carriera davanti, voleva anche partecipare al programma X Factor” hanno dichiarato nel paese dove è cresciuto. Ayman Shokr, titolare della pizzeria Le Piramidi, per cui l’uomo aveva lavorato alcuni anni tempo fa, lo descrive come un bravo ragazzo fino a quando ha deciso di andare a lavorare in Inghilterra.
Omicidio Sharon Verzeni: Moussa Sangare cambiato dopo il viaggio in Inghilterra
Un vicino di casa ha raccontato che quando è tornato dall’Inghilterra l’uomo è cambiato completamente.
“L’ho visto cambiare in quel momento. Adesso era completamente ‘bruciato’. Lo vedevo consumare droga qua nella via, in piazza, ovunque. Con la famiglia non aveva buoni rapporti, li sentivo litigare tanto, anche alle tre o alle quattro di notte” ha dichiarato il vicino, come riportato dall’Ansa. Qualche mese fa era arrivato a dare fuoco alla casa e le continue liti hanno spinto la madre e la sorella a cacciarlo fuori dalla loro abitazione.
Lui avrebbe “occupato la casa al piano terra“, nella quale entrava “dalla finestra“. Era stato denunciato per maltrattamenti in famiglia dalla sorella e dalla madre, affetta da gravi problemi di salute.