La Corte d’Assise di Reggio Emilia a dicembre ha condannato all’ergastolo il padre e la madre di Saman Abbas e a 16 anni lo zio, responsabili di aver ucciso la 18enne.
Nelle 600 pagine di motivazioni della sentenza si legge la ricostruzione dei giudici.
“Hanno accompagnato la figlia a morire”
Stando a quanto scritto nella sentenza, la decisione di uccidere Saman Abbas sarebbe stata concordata dai genitori nel corso delle telefonate con lo zio Danish Hasnain.
Si legge: “Lo si può affermare con sconfortante certezza che gli imputati Abbas Shabbar e Shaheen Nazia abbiano letteralmente accompagnato la figlia a morire.
Può dirsi indiziariamente accertata la comune volontà degli imputati di commettere l’omicidio della loro stessa figlia, la presenza di entrambi sul luogo del delitto, e il comprovato apporto fornito alla realizzazione dell’evento”.
La madre come possibile esecutrice materiale dell’omicidio
Continuano i giudici: “Se vi è un dato che l’istruttoria e la dialettica processuale hanno consentito di chiarire è che Saman Abbas non è stata uccisa per essersi opposta a un matrimonio combinato/forzato”.
Infine, secondo la sentenza, in base a ciò che hanno ripreso le telecamere del casolare di Novellara dove la ragazza è stata uccisa, non è da escludere che sia stata la madre l’esecutrice materiale dell’omicidio della 18enne. Il padre, al contrario, dalle immagini sembra tormentato, ma comunque “resta a osservare senza fare nulla”.