Nicola Teofilo Dai primi risultati dell’autopsia sul corpo di Michelle Causo emerge che ad uccidere la 17enne sono stati i colpi inferti da un’arma da taglio. Almeno 20 pugnalate a collo, addome e schiena.
L’autopsia: ecco come è stata uccisa Michelle Causo
Le ferite d’arma da taglio non hanno lasciato scampo a Michelle. Il killer potrebbe aver agito con lo stesso coltello sequestrato dalla Polizia Scientifica. Questo emerge dai primi risultati degli esami autoptici effettuati venerdì 30 giugno all’Istituto di Medicina Legale del Policlinico “Agostino Gemelli” di Roma.
Il presunto assassino arrestato con l’accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere ha infierito almeno sei volte sul corpo di Michelle, poi abbandonato in un carrello della spesa tra i secchioni dell’immondizia.
L’arma del delitto
Le ferite analizzate dai medici durante l’autopsia corrisponderebbero al taglio dell’arma rinvenuta e sequestrata dalla Scientifica. Un coltello da cucina rinvenuto nell’appartamento di via Dusmet, dove viveva il conoscente di Michelle Marie Causo.
Sul movente gli inquirenti seguono varie piste, tra cui una possibile lite per un debito di 30 euro per uno scambio di marijuana. Mentre i familiari di Michelle sono convinti che il ragazzo, trapper già sorpreso a vendere il “Purple Drank”, avrebbe agito dopo che la ragazza ha respinto un approccio nei suoi confronti.
