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Omicidio Pierina Paganelli: i figli lanciano un appello a Manuela Bianchi per scoprire la verità

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Omicidio Pierina: i figli chiedono la verità a Manuela Bianchi, protagonista cruciale dell'indagine. Il 25 marzo potrebbe essere il giorno decisivo per fare luce sull'omicidio di Pierina Paganelli

“Trova il coraggio di dire tutto ciò che sai.” È un invito difficile da ignorare. Un appello che i figli di Pierina Paganelli rivolgono a Manuela Bianchi, la nuora della 78enne uccisa con 29 coltellate lo scorso ottobre a Rimini.

Omicidio Pierina: la verità che manca, ecco cosa chiedono i figli

L’omicidio di Pierina, avvenuto in via del Ciclamino, è ancora avvolto nel mistero. E adesso, a meno di un mese dall’incidente probatorio, la pressione aumenta. La domanda è chiara: quando, finalmente, Manuela parlerà con tutta la verità? “Anche se possiamo solo immaginare le paure che ti hanno tenuto in silenzio, adesso devi trovare la forza,” scrivono gli avvocati Monica e Marco Lunedei. I figli di Pierina chiedono solo una cosa: che si faccia chiarezza. Perché la verità è l’unico modo per restituire loro la pace e per portare l’assassino di Pierina davanti alla giustizia.

Manuela Bianchi, 53 anni, ha avuto un ruolo cruciale in questa storia. È lei che, la mattina del 4 ottobre 2023, ha trovato il corpo della suocera. Ma non è andata come ci si aspetterebbe. Quando ha rinvenuto il cadavere Pierina nel garage, Manuela non era sola. Con lei c’era Louis Dassilva, suo amante e unico indagato per l’omicidio di Pierina. Dassilva non l’ha avvisata chi fosse il cadavere dietro quella porta tagliafuoco. Le ha solo detto di stare calma, di non urlare, e le ha suggerito di chiamare i vicini per chiedere aiuto. Il sospetto è che Dassilva fosse lì già da prima.

Omicidio Pierina Paganelli, la testimonianza di Manuela Bianchi: passaggio cruciale

La telecamera di videosorveglianza di un garage, quella che riprende il momento esatto in cui Manuela scendeva dalla sua auto, sembra essere importante. È lì che viene registrata la sua discesa alle 8.06 del mattino. Qualche minuto dopo, alle 8.09, un altro video mostra il rumore di un box che si chiude, e alle 8.10 Manuela scopre il corpo. Poi la telefonata al 112, cinque minuti dopo. Una sequenza che sembra aver lasciato pochi dubbi agli inquirenti. Ma la difesa di Dassilva non è convinta. Gli avvocati hanno attaccato la credibilità di Manuela, accusandola di aver cambiato versione più volte.

Oggi, però, la verità potrebbe essere più vicina. Il 25 marzo 2025 Manuela si presenterà in tribunale per confermare le sue accuse. Un incidente probatorio che potrebbe essere cruciale. Lei, assistita dall’avvocato Nunzia Barzan, risponderà alle domande con la promessa di dire tutto ciò che sa. Sarà un faccia a faccia con Louis Dassilva, che ascolterà le sue parole con attenzione. E se le sue dichiarazioni dovessero risultare decisive, per la difesa di Dassilva sarà una dura battaglia. Ci sono ancora tanti punti oscuri, tanti dettagli che devono essere chiariti. Come quel barattolo di sottaceti notato da Manuela, visibile solo a chi ha commesso il delitto. Dettagli che potrebbero rivelare la verità, o forse confondere ancora di più le carte.

Quello che è certo è che il 25 marzo, per Manuela, potrebbe essere il giorno della verità.