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Ragazzo ucciso a coltellate in moschea in Francia: la soluzione dell'omicidio arriva dall'Italia

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Il sospettato dell'omicidio di un 24enne maliano in una moschea nel sud della Francia si è consegnato ieri alle autorità italiane.

Un’atroce tragedia ha scosso la comunità musulmana nel sud della Francia, dove un giovane maliano di 24 anni è stato ucciso venerdì scorso all’interno di una moschea. L’omicidio ha suscitato indignazione e preoccupazione, portando a un’intensa caccia al sospettato. Dopo giorni di indagini, la svolta è arrivata ieri sera in Italia.

Omicidio in moschea in Francia, ragazzo ucciso a coltellate

L’omicidio è avvenuto venerdì 25 aprile, quando il 21enne è stato immortalato dalle telecamere di sorveglianza mentre aggrediva il giovane maliano, che si trovava a sistemare la moschea prima della preghiera del venerdì, colpendolo con almeno 40-50 coltellate. Successivamente, avrebbe ripreso la vittima con il cellulare mentre agonizzava, pronunciando parole di disprezzo nei confronti del giovane e della religione islamica. “L’ho fatto…il tuo Allah di m****”.

Secondo numerosi cittadini e organizzazioni francesi, il delitto sarebbe il risultato di un clima di odio alimentato per mesi da alcuni politici. Anche il presidente Emmanuel Macron ha commentato l’omicidio, manifestando “sostegno alla famiglia del giovane e a tutti i nostri compatrioti di religione musulmana”. Il ministro della Giustizia, Gérald Darmanin, ha definito l’accoltellamento un “omicidio spregevole che ferisce il cuore di tutti i credenti e di tutti i musulmani in Francia”.

La Grande Moschea di Parigi ha chiesto alle autorità di indagare a fondo sull’attacco, sollecitando di chiarire se possa essere classificato come “atto terroristico”.

Omicidio in moschea in Francia, ragazzo ucciso a coltellate: la svolta arriva dall’Italia

Dopo tre giorni di ricerche, il presunto omicida del giovane maliano Aboubakar Cissé, ucciso in una moschea nel dipartimento del Gard, nel sud della Francia, si è presentato volontariamente alla polizia di Pistoia.

Secondo le informazioni fornite dalla stampa francese, il sospettato, Olivier A., nato a Lione nel 2004, è di nazionalità francese e proviene da una famiglia rom bosniaca.