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La Cassazione ha confermato la condanna all’ergastolo per Giacomo Bozzoli: secondo le indagini è lui che nel 2015 ha ucciso lo zio Mario, un imprenditore di Marcheno nel bresciano.
Giacomo Bozzoli scomparso
Per tutta la notte sono andate avanti le ricerche per trovare Giacomo Bozzoli: i carabinieri che si sono presentati nella sua abitazione, sul lago di Garda, dopo la condanna della Cassazione, non hanno trovato nessuno, né lui né la moglie con il figlio. Il 39enne, che doveva essere condotto in carcere, è scomparso.
Le ricerche sono scattate immediatamente con i militari che sono al lavoro per rintracciarlo. Gli inquirenti non escludono che possa costituirsi, ma neanche la fuga: Bozzoli potrebbe trovarsi già all’estero. Per questo è stato emesso un mandato d’arresto internazionale.
Giacomo Bozzoli condannato all’ergastolo
L’imprenditore Mario Bozzoli, 52 anni, era scomparso nel nulla l’8 ottobre del 2015 all’interno della fonderia di Marcheno, in Val Tropia, che gestiva con il fratello e nipoti.
Il corpo non è mai stato trovato, secondo i giudici è stato distrutto bruciato in uno dei forni della fonderia. Secondo gli inquirenti il giovane nipote avrebbe nutrito nei confronti dello zio un odio “ostinato e incontenibile“.
Giacomo Bozzoli è stato condannato per il delitto in primo, secondo e ora terzo grado, ma è sempre stato libero dall’inizio della vicenda.
Giacomo Bozzoli in libertà
Il giovane è sempre rimasto in libertà, non gli è mai stato ritirato il passaporto, anche negli ultimi giorni prima dell’udienza in Cassazione pare che non sia stata disposta alcuna misura di controllo particolare.
Per la morte dello zio si è sempre dichiarato innocente, nonostante attorno alle 19.18 dell’8 ottobre 2015 il forno più grande della fonderia di Marcheno, di cui Mario era comproprietario con il fratello, va in blocco per una fumata anomala.