Omicidio Laura Ziliani, parla la figlia Paola: "Volevamo strangolarla"

Due anni dopo l'omicidio della madre, una delle figlie di Laura Ziliani racconta come ha deciso di ucciderla

Laura Ziliani fu uccisa dopo uno strangolamento nel maggio del 2022.

La donna di aggredita dopo essere stata stordita da un dolce alle benzodiazepine nella sua casa di Temù da tre persone: le figlie Paola e Silvia Zani e Mirto Milani.

Omicidio Laura Ziliani: stordita e strangolata

A quasi due anni dal tremendo omicidio, emergono le parole di Paola, la figlia minore della donna uccisa, che ha spiegato in interrogatorio come sono realmente andate le cose: L’idea dell’omicidio è venuta prima a Silvia e Mirto.

Si chiudevano in camera, facevano cose strane con delle attrezzature da chimico. Mi hanno messa al corrente del progetto solo a fine 2020. All’inizio non volevo partecipare, piuttosto preferivo morire io. Poi ho deciso di collaborare” – spiega la giovane.

Omicidio Laura Ziliani: il racconto della figlia

I tre hanno più volte raccontato di aver agito per i continui tentativi di avvelenamento di Laura nei loro confronti: un movente che però non trova riscontri.

.Forse voleva liberarsi di noi per motivi economici, avevamo tutte le case cointestate… non ha mai parlato della nostra nascita come una gioia. Avevamo pensato che la mamma volesse ucciderci…e che ucciderla e non far sapere a nessuno la verità sarebbe stato il male minore per tutti, in particolare per nostra sorella Lucia” – proseugue ancora il macabro racconto di Paola. “Silvia e Mirto avevano pensato di inscenare il fatto che lei volesse ucciderli e che si fosse avvelenata da sola, accidentalmente, però le benzodiazepine l’avevano solo intontita” – così pensava di agire il trio, mentre l’idea di strangolare la madre delle due giovani si faceva sempre più viva – “Avevamo scavato una buca in un posto scelto da Mirto e Silvia dopo una passeggiata perché era sperduto e difficile da raggiungere“.

In quella buca seppellirono il corpo di Laura.