L’omicidio di Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007 a Garlasco, è di nuovo al centro dell’attenzione con nuovi sviluppi che potrebbero riaprire il caso. Dopo anni di indagini, la Procura di Pavia riapre il fascicolo su Andrea Sempio, 37 anni, a seguito di nuove analisi del Dna effettuate dal genetista Carlo Previderé, noto per il caso Yara Gambirasio. Il test avrebbe evidenziato una compatibilità tra il Dna di Sempio e quello trovato sotto le unghie di Chiara Poggi. Il suo nome era già emerso nel 2016 nel contesto delle indagini difensive dei legali di Alberto Stasi, condannato a 16 anni per l’omicidio. Eppure, il suo coinvolgimento era stato già vagliato dagli inquirenti nel 2008, a seguito di alcune incongruenze nella sua versione dei fatti che avevano sollevato alcuni dubbi.
Alcune incongruenze sul caso di Garlasco
Uno degli elementi più controversi è legato a un biglietto del parcheggio di Vigevano, che Sempio aveva presentato come alibi per il giorno del delitto. Gli investigatori erano rimasti scettici sulla sua versione, chiedendosi se fosse possibile che avesse conservato uno scontrino per un anno intero. Quando fu ascoltata la madre di Sempio, riporta il Corriere, riferì di averlo ritrovato e tenuto da parte, ma il figlio aveva dichiarato che lo avevano trovato prima del suo primo interrogatorio. Una discrepanza che aveva sollevato interrogativi e che era riemersa nel 2017, quando Sempio, intercettato, si sfogò con il padre: “Ne abbiamo cannata una. Io ho detto che lo scontrino era stato trovato dopo che ero stato sentito (nel 2007). Tu che l’abbiamo ritrovato prima”. Una frase che potrebbe sembrare il timore di una contraddizione tra le loro due versioni. Gli esperti incaricati dalla Procura ritengono ritengono che le tracce genetiche individuate sotto le unghie della vittima siano utilizzabili e affermano che una di esse è compatibile con il profilo genetico di Sempio, anche se rimane da chiarire se tale traccia possa essere considerata una prova schiacciante. I legali di Sempio all’inizio hanno rifiutato di farlo sottoporre al test, chiedendo che fosse un’ordinanza del gip a ordinarlo.
A chi appartiene il DNA trovato sotto le unghie di Chiara Poggi
Gli investigatori sono sicuri di non avere sorprese: “Quel Dna appartiene certamente a Sempio”, con l’esito che arriverà fra un mese. La difesa insiste sul fatto che Sempio non avesse alcun legame con Chiara Poggi e che le telefonate fatte a casa sua il giorno del delitto erano state effettuate solo per cercare il suo amico Marco. Ma la domanda se veramente non sapesse che Marco fosse fuori città resta sospesa. Il nuovo esame del Dna rappresenta una tappa importante, sebbene non ancora decisiva. Altro dettaglio irrisolto riguarda un posacenere pieno di mozziconi rinvenuto in casa Poggi, mai repertato né analizzato. Chi li avrebbe lasciati e per quale motivo nessuno ha approfondito in merito? Le indagini sono in fase di prosecuzione, e l’attenzione ora si concentra sull’attesa degli esiti del test genetico definitivo.