Mike Mor N’Diaye ha ucciso il proprio collega Federico Perissi per poi seppellirlo sotto a un cavalcavia nel Mugello. Ma, come mai? Il movente dell’omicidio potrebbe essere svelato da una dash cam presente sull’auto.
Omicidio Federico Perissi: ucciso e sepolto da un collega
La guardia giurata di 45 anni Federico Perissi è stata uccisa da un collega, ovvero il 41enne di origini senegalesi, ma con regolare permesso di soggiorno, Mike Mor N’Diaye. Il corpo di Perissi è stato ritrovato ieri nel Mugello, a pochi chilometri dal lago di Bilancino, sepolto sotto a un cavalcavia. Come riportato da La Nazione, Perissi sarebbe stato alla guida dell’auto in direzione Austria insieme a N’Diaye. A un certo punto la guardia giurata ha fermato il veicolo e sarebbe scattata la furia omicida del senegalese. Una volta seppellito il corpo di Perissi, il 41enne è fuggito verso Bologna, finendo però in un burrone. Nonostante l’incidente, l’uomo è riuscita ad arrivare a Ferrara dove è stato arrestato per tentato furto di un auto. Una volta arrestato l’uomo ha confessato di aver ucciso il collega. E’ ora accusato di omicidio e occultamento di cadavere. Ma qual è il movente?
Omicidio Federico Perissi: il movente svelato da una dash cam?
Non si sa ancora quale sia stato il movente che ha spinto Mike Mor N’Diaye a uccidere il collega Federico Perissi. L’ipotesi più probabile è quella di una lite per futili motivi finita poi in tragedia. Sul parabrezza dell’auto era presente una dash cam che ha ripreso tutto e potrebbe aiutare a capire il motivo del folle gesto del senegalese, che ha anche dei precedenti. Il 5 aprile era infatti stato arrestato in un inseguimento tra Novoli e Le Cascine per il tentato sequestro di una persona vicino a un locale.