L’omicidio di Fabrizio Piscitelli, noto come Diabolik, ha rappresentato uno spartiacque per la criminalità romana. Per il delitto del capo ultrà della Lazio, ucciso il 7 agosto 2019 con un colpo alla nuca nel Parco degli Acquedotti, la Procura di Roma ha chiesto l’ergastolo per R. Calderon, come riporta il Corriere, alias Musumeci ritenuto l’esecutore materiale dell’agguato.
Omicidio Diabolik: le prove che hanno portato all’ergastolo
La ricostruzione della vicenda fatta dai principali media, tratteggia un contesto di equilibri criminali in frantumi. Piscitelli alias Diabolik, un tempo vicino alla famiglia Senese, avrebbe tentato di affermarsi come leader autonomo nel narcotraffico, stringendo alleanze con altri gruppi. Una mossa considerata troppo pericolosa dai clan che dominano il mercato degli stupefacenti a Roma. Secondo l’accusa, la sua “bulimia delinquenziale” stava minando le gerarchie mafiose consolidate.
L’elemento centrale dell’inchiesta è un video che riprende l’assassino mentre fugge dopo l’agguato. Le analisi condotte dal Politecnico di Torino hanno confermato una compatibilità antropometrica tra l’uomo nel filmato e l’esecutore materiale del’omicidio di Diabolik.
Omicidio Diabolik: intercettazioni e testimonianze decisive per l’ergastolo
Decisive sembrerebbero state anche le intercettazioni e le testimonianze, tra cui quella dell’ex compagna dell’imputato, che avrebbe confessato l’omicidio dicendo di aver “ammassato” Diabolik e di aver distrutto ogni prova.
Dopo l’omicidio del soprannominato Diabolk, la criminalità capitolina ha subito un riassetto. Tre mesi dopo, un altro nome di spicco, fu vittima di un agguato, segno di una guerra intestina ancora in corso.
Ieri, in aula, l’accusa ha ricostruito gli ultimi mesi di Piscitelli, i suoi passi, le sue idee. Secondo l’accusa, che ha rischiesto l’ergastolo, Diabolik è stato punito perché aveva “‘esondato”: la sua morte è stata in sostanza un “avviso ai naviganti: una ‘sanzione’ che doveva essere compresa da tutti”.
Oggi resta una certezza: l’omicidio di Diabolik sembrerebbe aver cambiato per sempre gli equilibri della criminalità romana.