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Omicidio Cerciello, svolta shock: la Cassazione ordina un nuovo processo d'appello

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La Corte di Cassazione dispone un terzo processo d'appello a Roma per la morte di Cerciello Rega, spiegando i motivi della decisione.

Un nuovo capitolo giudiziario si apre nell’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, ucciso con 11 coltellate a Roma nel luglio 2019. La Corte di Cassazione ha disposto un terzo processo d’appello per un indagato.

L’omicidio di Mario Cerciello Rega

L’omicidio di Mario Cerciello Rega, vicebrigadiere dei Carabinieri, è avvenuto a Roma il 26 luglio 2019 ed è stato un caso che ha suscitato molta attenzione mediatica e pubblica, a causa delle circostanze e dei protagonisti coinvolti.

L’aggressione mortale avvenne durante il tentativo di recuperare uno zaino che i due giovani americani avevano sottratto a Sergio Brugiatelli, un intermediario dei pusher della zona di Trastevere, a cui si erano rivolti per acquistare cocaina. Dopo aver ricevuto una telefonata dai due ragazzi con una richiesta di riscatto, Brugiatelli avvisò i carabinieri.

Cerciello Rega e il suo collega, Andrea Varriale, dopo una trattativa tra Brugiatelli e i due americani, si presentarono in borghese all’appuntamento in via Pietro Cossa. Durante l’incontro, i due studenti aggredirono i carabinieri. Elder, armato di coltello, colpì Cerciello con una serie di fendenti in pochi secondi. Il vicebrigadiere morì a causa di un grave shock emorragico, nonostante il tentativo di soccorso e una disperata corsa in ospedale.

Svolta inaspettata nell’omicidio di Cerciello Rega: la Cassazione dispone un nuovo processo d’appello

La Corte di Cassazione ha disposto un terzo processo d’appello per Gabriel Natale Hjorth, accusato di concorso anomalo nell’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, ucciso con 11 coltellate.

I giudici hanno accolto la richiesta della difesa, limitandosi a esaminare la pena, che potrebbe essere ridotta. Hjorth, condannato a 11 anni e 4 mesi nel secondo appello, è attualmente agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico a Fregene, nella villetta della nonna.

Siamo soddisfatti per l’annullamento disposto dalla Cassazione in accoglimento di tutti i nostri motivi sulla pena e per la dichiarazione di inammissibilità del ricorso del procuratore generale, il che apre uno scenario confortante rispetto alla posizione del giovane Gabriel già agli arresti domiciliari dopo il riconoscimento del concorso anomalo da parte della Corte di Assise di Appello“, dice all’Adnkronos l’avvocato Francesco Petrelli, difensore insieme al collega Fabio Alonzi, di Gabriel Natale Hjorth.

La difesa ha sostenuto che Hjorth non avrebbe avuto un ruolo diretto nell’omicidio e che non sarebbe stato responsabile del comportamento omicidiario del suo complice, Finnegan Lee Elder.

Il suo complice, Finnegan Lee Elder, ritenuto l’esecutore materiale, sta scontando 15 anni e 2 mesi di carcere. La Cassazione ha anche annullato la sentenza civile per il risarcimento e respinto il ricorso della Procura che chiedeva di riconoscere l’aggravante del concorso nell’omicidio.