Davide Fontana, killer di Carol Maltesi, è stato condannato all’ergastolo. In primo grado la pena era di 30 anni, ora i giudici hanno respinto le richieste della difesa circa il rito abbreviato, riconoscendo invece le aggravanti della premeditazione e della crudeltà.
L’omicidio di Carol Maltesi
Una storia che si ripete quella di Carol Maltesi, uccisa dall’uomo che stava frequentando ma da cui si stava allontanando.
Davide Fontana era più grande di lei, che invece aveva 26 anni e tanta voglia di vivere. Il 44enne la uccise, la fece a pezzi e ne disperse i resti perché si era reso conto che la donna lo stava “scaricando”.
Non poteva sopportarlo e così, come da lui stesso confessato, uccise la vicina di pianerottolo tagliandole la gola nella casa a Rescaldina, dove stavano girando un filmino amatoriale hard.
Dopo aver congelato i resti per un po’ di tempo, li gettò in un dirupo e poi vennero ritrovati in alcuni sacchi di plastica pochi mesi dopo, nel marzo 2022.
Lui si sentiva usato e quando lei decise di andarsene per raggiungere il figlio di 6 anni, ha perso la testa.
L’ergastolo per Davide Fontana
I giudici della Corte d’Assise d’Appello di Milano hanno deciso che Davide Fontana sconterà l’ergastolo, con le aggravanti della crudeltà e della premeditazione.
Inoltre l’ex bancario dovrà pagare 168mila euro alla madre di Carol Maltesi e 180mila euro al bambino della vittima, che ora ha 7 anni.
I legali avevano chiesto un rito abbreviato e quindi uno sconto di pena ma questo non è successo. E mentre Davide Fontana ora si dice sofferente e pentito, i familiari di Carol sono soddisfatti del verdetto.
La zia ha commentato: “Sono felice, deve pagare perché nessuno ha il diritto di togliere la vita a un’altra persona. La difesa ha gettato fango su mia nipote e sulla sua tomba”.