Stando alle parole di Francesco Ferioli, l’uomo accusato di aver ucciso Andrea Beluzzi la notte del 31 dicembre a San Giovanni in Persiceto, l’accoltellamento sarebbe stato un incidente scaturito dal tentativo di difendersi da avances sessuali indesiderate.
La difesa di Francesco Ferioli
Nel primo interrogatorio davanti agli inquirenti Francesco Ferioli si è avvalso del diritto di non rispondere, pur ammettendo di aver colpito il coinquilino 54enne con un “coltello trovato in bagno” per “difendersi” da un’aggressione a sfondo sessuale.
Per il 48enne è stato convalidato il fermo e confermato il carcere. Non è stata ancora trovata l’arma del delitto.
La prima versione dei fatti
Lo stesso Francesco Ferioli aveva dato l’allarme, sostenendo di aver trovato il coinquilino a terra nella sua stanza con diverse coltellate al petto dopo essere tornato da un giro in bici.
Dopo un primo esame del medico legale era parso però ovvio che il decesso risaliva a diverse ore prima, all’incirca durante la notte tra il 30 e il 31. Quindi il coinquilino potrebbe aver chiamato i soccorsi diverse ore più tardi.
Solo in un secondo momento sarebbe arrivata la parziale ammissione di colpa da parte del 48enne.