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Omicidio a Bergamo: la tragica fine di Mamadi Tunkara

Immagine di Mamadi Tunkara, vittima di omicidio a Bergamo

Un omicidio che scuote la comunità: il racconto di una vita spezzata

Il drammatico omicidio di Mamadi Tunkara

Venerdì pomeriggio, la tranquilla città di Bergamo è stata scossa da un omicidio che ha lasciato la comunità in stato di shock. Mamadi Tunkara, un trentaseienne originario del Gambia, è stato brutalmente ucciso con ben 11 coltellate, di cui tre letali, una delle quali ha colpito direttamente il cuore. L’assassino, Sadate Djiram, un ventottenne del Togo, è attualmente in carcere e ha confessato il crimine.

Le indagini e l’autopsia

Le autorità locali hanno avviato un’indagine approfondita subito dopo l’accaduto. L’autopsia, eseguita dal medico legale all’obitorio dell’ospedale Papa Giovanni XXIII, ha confermato la brutalità dell’aggressione. La Procura di Bergamo ha già dato il nulla osta per la restituzione della salma ai familiari di Tunkara, che desiderano riportarlo in patria per i funerali e la sepoltura.

Un omicidio motivato dalla gelosia

Durante l’interrogatorio in carcere, Djiram ha dichiarato di aver agito per gelosia. Secondo la sua testimonianza, Tunkara avrebbe intrapreso una relazione con la sua ex compagna, un’italiana che lo aveva lasciato e cacciato di casa. Djiram ha affermato di essere rimasto senza fissa dimora e di essersi procurato un coltello per affrontare la situazione. “Ho distrutto due vite e sono dispiaciuto”, ha dichiarato, apparendo visibilmente provato.

La reazione della comunità

La notizia dell’omicidio ha suscitato una forte reazione nella comunità bergamasca. È prevista una fiaccolata in memoria di Mamadi Tunkara, anche se la data deve ancora essere fissata. Questo tragico evento ha messo in luce non solo la violenza che può colpire le persone, ma anche la necessità di affrontare temi come la gelosia e la gestione delle emozioni in modo costruttivo.