Roma, 24 gen. (askanews) – Oltre 350 scuole chiuse a Bangkok, in Thailandia, a causa dell’inquinamento atmosferico, un centinaio in più rispetto a quelle chiuse il giorno precedente. Il ministro dei Trasporti thailandese Suriya Juangroongruangkit ha annunciato che la maggior parte dei trasporti pubblici della città saranno gratuiti per una settimana, per cercare di incentivare i cittadini a lasciare l’auto a casa.
L’inquinamento raggiunge il picco di solito in questo periodo dell’anno in Thailandia, come in molti paesi della regione, a causa dell’aria fredda e stagnante che non consente di eliminare a sufficienza le emissioni dei veicoli e i vapori delle combustioni agricole.
La concentrazione di microparticelle PM 2,5, le più pericolose perché si diffondono direttamente nel sangue, è di sette volte al disopra della soglia limite raccomandata dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).
Il primo ministro Paetongtarn Shinawatra, che sta partecipando al World Economic Forum di Davos, in Svizzera, ha chiesto misure più severe per combattere l’inquinamento, in particolare limitando le nuove costruzioni nella capitale, cercando la cooperazione dei paesi vicini.
Il Paese sta anche cercando alcune soluzioni originali per dissipare la nebbia inquinante che sta soffocando la capitale, come spruzzare acqua ghiacciata o ghiaccio secco dagli aerei. Se ne occupano due volte al giorno piccoli aerei, a un’altitudine di 1.500 metri.
“Vogliamo formare una grande nuvola, ma non scatenare la pioggia – ha spiegato Chanti Detyothin, esperto del Servizio Pioggia Artificiale dell’Aviazione Reale – creare un flusso di vento nell’atmosfera superiore per ventilare la polvere dal basso e renderla meno densa”. Una soluzione che però al momento si è dimostrata ancora poco efficiente.