L’olio extravergine d’oliva è senza dubbio una delle eccellenze nostrane che maggiormente rappresentano l’altissima qualità dei nostri prodotti, simbolo del Made in Italy nel Mondo e sinonimo di passione, maestria e impegno che gli imprenditori e le aziende locali portano avanti da generazioni.
In questo contesto, come purtroppo racconta sempre con maggiore frequenza la cronaca recente, il settore olivinicolo è caratterizzato da truffe e informazioni poco chiare, con i consumatori che si trovano a portare sulle proprie tavole oli extravergine d’oliva che in realtà non lo sono, con le contraffazioni che sono ormai all’ordine del giorno.
Per comprendere a pieno questo problema e individuare le migliori soluzioni per arginarlo, abbiamo intervistato Salvatore De Giorgi fondatore, insieme a Giuseppe Letteriello, di OlioEVO, marketplace punto di riferimento per tutti coloro che ricercano oli extravergine d’oliva, avendo la sicurezza di acquistare solo prodotti di altissima qualità e certificati, con un grado di trasparenza e sicurezza massimi.
Buongiorno, in che modo i consumatori possono avere la certezza di comprare un Olio extravergine di alta qualità?
Buongiorno, per essere certi di acquistare un olio extravergine di oliva è importante leggere bene l’etichetta: lì sono riportati i dati che fanno riferimento alla o alle varietà di olive utilizzate, cioè se è un olio monovarietale o multivarietale (o blend), il luogo ed il lotto di produzione, l’anno di produzione e una tabella con i dati nutrizionali del prodotto. La dicitura “olio extravergine di oliva” è sempre indicata. Se poi l’olio, per la sua produzione, segue dei disciplinari particolari stabiliti ci si può trovare davanti ad un prodotto IGP (Indicazione Geografica Protetta) o DOP (Denominazione di Origine Protetta) oppure un olio EVO BIO se è un olio che in tutta la sua filiera produttiva rispetta i dettami della produzione Biologica; tutti questi requisiti sono sicuramente indicati in etichetta e questa è un’ulteriore garanzia. Ma per parlare di alta qualità bisogna approfondire ancor di più la conoscenza del prodotto con l’analisi sensoriale (che ci dà un aspetto sul gusto ed il profumo dell’olio percepiti dai nostri sensi) e l’analisi chimica dell’olio (che tra i tanti parametri ce ne restituisce tre in particolare: l’acidità, i perossidi e i polifenoli presenti nel campione analizzato). I nostri partners ci forniscono questa documentazione che noi provvediamo a pubblicare sul nostro marketplace per dare le più ampie informazioni e rassicurazioni ai consumatori. Nel caso che ne fossero sprovvisti, mettiamo a disposizione un servizio che fornisce questa documentazione e nel caso che i parametri non corrispondessero a quelli da noi richiesti, non accetteremo l’inserimento di quel produttore.
Quali sono i valori più importanti da valutare quando si legge l’etichetta e quali sono le differenze tra le diverse qualità di olio?
Io distinguerei innanzitutto il grado di acidità. Se supera lo 0.8% in acido oleico già non possiamo più parlare di olio extravergine; poi la raccolta delle olive ed il tempo che trascorre tra la raccolta e la molitura, i sistemi di produzione e la temperatura che non deve superare i 27° (o a freddo, come si usa dire) per evitare alterazione del succo delle olive. Inoltre, ci sono oli, come prima ricordato, che hanno certificazioni importanti e che spesso vantano premi in manifestazioni internazionali e sono citati nelle maggiori guide del settore.
Come OlioEVO, siete divenuti leader di settore per quel che riguarda la vendita di prodotti oleari d’eccellenza. In che modo selezionate le aziende e i produttori? Quali sono le variabili che considerate più importanti?
La prima selezione è verificare che il produttore di olio sia anche il coltivatore, cioè che tutta la filiera, dalla raccolta all’imbottigliamento avvenga nella stessa azienda (quella che si chiama “filiera corta”). I nostri partners non hanno grandi dimensioni produttive, questo ci garantisce che il prodotto è genuino e non subisce contaminazioni o miscelazioni con oli di dubbia provenienza. Inoltre, richiediamo le certificazioni da enti riconosciuti e se non fornite sottoponiamo noi gli oli agli esami prima ricordati. Importante anche la modalità di conservazione dell’olio perché non tutta la produzione viene immediatamente imbottigliata e conoscere le modalità di conservazione è estremamente importante. L’olio extravergine di oliva è un’eccellenza della produzione agricola italiana, ma è anche un prodotto delicato e vanno rispettate alcune precauzioni: il riparo dalla luce, dal calore ed il contatto con l’atmosfera.
Di recente avete stretto una importante partnership con FIOI (Federazione Italiana Olivicoltori Indipendenti). Cosa significa per voi e quali sono i vantaggi per i vostri clienti?
L’incontro con la FIOI, mi sento di dire, nasce naturalmente perché condividiamo gli stessi principi e valori. La FIOI riunisce oltre 100 olivicoltori e produttori di olio extravergine d’oliva; sono piccole aziende che curano, secondo rigidi disciplinari, tutto il processo dalla raccolta all’imbottigliamento dell’olio extravergine di oliva proveniente da cultivar rigorosamente italiane. Sono i custodi di questo patrimonio agroalimentare, unico al mondo per la sua enorme biodiversità (si pensi che in Italia esistono più di 600 varietà d’oliva) e hanno attestati di genuinità dei loro prodotti, alcuni hanno anche vinto premi a concorsi internazionali. Queste aziende hanno un riconoscimento particolare per l’eccellenza del loro prodotto e sulle loro confezioni applicano un bollino FIOI a garanzia. La nostra collaborazione con FIOI ha, tra le tante iniziative, una in particolare: l’aver creato all’interno del nostro marketplace una sezione dedicata agli “Olivicoltori FIOI” dove sono presenti i produttori soci FIOI e questo rappresenta una doppia garanzia per i consumatori, oltre ad usufruire di prezzi concorrenziali considerando l’eccellenza del prodotto.
In conclusione, come detto, nell’introduzione, il tema della contraffazione dell’olio è quanto mai attuale. Oltre ai comportamenti che i consumatori devono attuare in fase di acquisto, cosa possono fare le istituzioni per porre fine a questa pratica illegale?
Le contraffazioni purtroppo sono un male che crea un danno anche d’immagine alle produzioni nostrane. I criteri di scelta suggeriti per i consumatori vanno anche nella direzione di considerare il prezzo di vendita dei prodotti: un prezzo troppo basso, che non può essere remunerativo per tutta la filiera produttiva e di distribuzione, sicuramente non garantisce la bontà del prodotto. Ma il controllo sulla corretta pratica di produzione spetta alle autorità di controllo. Spesso le verifiche avvengono sul prodotto finito che rischiano di essere inefficaci, considerando le sofisticate tecniche di contraffazione chimiche applicate. Sono importanti invece i controlli per la provenienza della materia prima e un rigido controllo sui disciplinari di produzione; la scritta in etichetta di “prodotto italiano” garantisce proprio questo ed il lotto di produzione è l’identificazione di una tracciabilità dell’olio. I controlli purtroppo non sono sempre puntuali e andrebbero verificati di più le importazioni di olio da paesi stranieri, alcuni comunitari e altri che si affacciano sul mar Mediterraneo. Spesso si tratta di olio di scarsissima qualità che subisce poi quei trattamenti chimici sopra ricordati e venduto come “Extravergine di oliva”. È lì che andrebbero intensificati gli sforzi a tutela del consumatore e delle aziende italiane.