L'Aia, 16 nov.
(Adnkronos/afp) – La tesissima riunione di crisi andata in scena all'interno della residenza del premier Dick Schoof, è riuscita nell'obiettivo di salvare il governo olandese dall'instabilità. Nelle ore precedenti, la sottosegretaria al ministero delle Finanze Nora Achahbar, di origine marocchina, aveva annunciato le proprie dimissioni a causa di commenti razzisti pronunciati dai partner di coalizione durante una riunione sugli scontri di Amsterdam della scorsa settimana.
Nelle ore successive all'annuncio di Achahbar, anche altri suoi colleghi ministri del Nuovo Contratto Sociale (Nsc), la forza più moderata all'interno della coalizione di centro-destra, hanno paventato l'ipotesi di dimettersi.
Al termine della riunione d'emergenza che si è tenuta ieri sera nella residenza di Schoof, è stato lo stesso premier ad annunciare il raggiungimento dell'accordo che terrà in piedi il governo.
Da luglio, il governo del Paese è composto da una fragile coalizione che ha unito il Partito per la Libertà (Pvv) di estrema destra, il Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia (Vvd) di centro-destra, il Movimento populista dei contadini e dei cittadini (Bbb) e Nsc.
Gli scontri fuori dalla Johan Cruijff Arena hanno causato profonde lotte intestine nelle fila del governo. Mentre Pvv, Vvd e Bbb hanno tutti appoggiato una mozione che prevederebbe di ritirare la cittadinanza olandese ai responsabili delle violenze, il più moderato Nsc ha rifiutato di prendere una posizione sulla questione, gettando il governo in un'impasse.