Ok al dl contro violenze ai sanitari, Nordio: avrà effetto deterrente

Roma, 27 set. (askanews) - Il decreto legge che introduce l'arresto differito in caso di aggressioni a medici e infermieri "è un provvedimento molto importante: siamo certi che avrà forte effetto deterrente". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, illustrando il provvedimento che ...

Roma, 27 set.

(askanews) – Il decreto legge che introduce l’arresto differito in caso di aggressioni a medici e infermieri “è un provvedimento molto importante: siamo certi che avrà forte effetto deterrente”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, illustrando il provvedimento che ha avuto il via libera del Consiglio dei ministri.

“Per le aggressioni in ospedale è già previsto l’arresto in flagranza. Ma in questo caso la flagranza è estesa come una sorta di ‘quasi flagranza’ nell’ambito delle 48 ore successive, si tratta di un arresto differito quando è impossibile effettuare arresto nell’immediato.

Ora c’è la possibilità di differire questo arresto non appena identificati gli autori del reato, comunque non oltre le 48 ore” ha detto Nordio.

“Chi lavora nelle strutture sanitarie è al servizio del cittadino – ha aggiunto – che venga aggredito o offeso o che si danneggino le strutture, è intollerabile”.

Il decreto legge contro le violenze ai sanitari modifica gli articoli del codice di procedura penale 380 (arresto obbligatorio in flagranza) e 382 bis (arresto in flagranza differita): si estende l’arresto obbligatorio in flagranza anche agli atti di violenza che causano lesioni personali ai professionisti sanitari o che producono danni ai beni mobili e immobili destinati all’assistenza sanitaria, con la conseguente compromissione del servizio pubblico erogato dalle strutture.

Inoltre si applica l’arresto obbligatorio in flagranza, anche “differito”, ossia nelle quarantotto ore successive alla condotta delittuosa inequivocabilmente provata da documentazione videofotografica.

La norma modifica anche l’articolo 365 del codice penale prevedendo una pena aggravata per chi danneggia beni mobili o immobili all’interno o nelle pertinenze di strutture sanitarie o socio-sanitarie residenziali o semiresidenziali, pubbliche o private, compresi beni di medici e personale sanitario: reclusione da uno a cinque anni e multa fino a 10.000 euro e la pena è aumentata se il fatto è commesso da più persone riunite.