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Un caso di sfruttamento nel mondo circense
Il circo Madagascar è finito sotto i riflettori per un grave caso di sfruttamento lavorativo. Il titolare della compagnia è stato sottoposto a un provvedimento di obbligo di dimora, emesso dai carabinieri del nucleo Ispettorato del lavoro di Milano e Genova. Le indagini sono state avviate a seguito di un infortunio drammatico avvenuto mentre il circo si trovava a Genova. Un operaio indiano è caduto da un’altezza di venti metri mentre montava il tendone, riportando ferite gravissime che lo hanno costretto a rimanere in coma per diversi mesi.
Le accuse e le indagini
Secondo le accuse, il titolare del circo avrebbe tentato di nascondere la gravità dell’incidente spostando l’operaio vicino a un camion per dissimulare l’infortunio. Inoltre, sarebbero state ripulite le tracce di sangue, un atto che evidenzia la volontà di occultare la verità. Le indagini hanno rivelato che il titolare avrebbe sfruttato almeno quattro lavoratori, costringendoli a vivere in condizioni degradanti. Gli operai erano costretti a lavorare in alloggi precari, ricevendo paghe irrisorie e affrontando orari massacranti, il tutto senza alcuna garanzia di sicurezza sul lavoro.
Sequestri e misure cautelari
Durante l’operazione condotta dalle autorità, sono stati sequestrati beni significativi, tra cui la ditta individuale, 67 mezzi e le attrezzature circensi, oltre ai conti correnti del titolare. Queste misure sono state adottate per garantire che il titolare non possa continuare a operare in modo illecito e per tutelare i diritti dei lavoratori coinvolti. Questo caso solleva interrogativi importanti sulla sicurezza e le condizioni di lavoro nel settore circense, un ambito spesso trascurato e poco regolamentato.