I tempi per la diagnosi di autismo sono molto lunghi ma da oggi, potrebbe arrivare una svolta importante. Un gruppo di ricercatori universitari provenienti da vari istituti infatti, ha decifrato il codice genetico della malattia.
Novità nella diagnosi e nel trattamento precoce dell’autismo
Un gruppo di studiosi ha sviluppato un approccio del tutto nuovo, basato sull’intelligenza artificiale, per studiare l’autismo. Sono stati identificati i marcatori genetici della patologia tramite l’attività biologica nel cervello, con una precisione molto alta, oltre il 90%.
Il metodo prevede più fasi e la prima di queste è una mappatura cerebrale effettuata con una risonanza magnetica. In seguito, le immagini vengono elaborate dall’intelligenza artificiale e questa è in grado di rilevare i processi all’interno del cervello, che potrebbero indicare la presenza di autismo.
La svolta nella diagnosi
Generalmente, l’autismo viene diagnosticato in base a come si comporta il paziente, analizzando le interazioni con gli altri e la proprietà di linguaggio. Ad oggi, un bambino su 77 presenta un disturbo da spettro autistico, tuttavia non è così semplice giungere a una diagnosi corretta.
La maggioranza dei bambini che soffrono di autismo, la ricevono non prima dei 5 anni di età, quando appaiono i primi problemi comportamentali.
Questo processo poi, oltre che essere lungo, è tortuoso e costoso, fra l’altro comporta lunghi viaggi in centri specializzati.
Invece, con queste nuove scoperte, i ricercatori sperano che i medici possano accorciare i tempi e quindi, che la diagnosi arrivi prima, grazie a uno studio approfondito di cosa succede all’interno del cervello.